Sono 483 le “imprese eccellenti italiane” individuate, sulla base dei bilanci 2009-2013, nel rapporto annuale dell’Osservatorio pmi di GlobalStrategy, la società di consulenza strategica fondata da Antonella Negri-Clementi. Una gran buona notizia, visto che nell’edizione precedente, basata sui dati di bilancio 2008-2012, le imprese eccellenti erano solo 327.
I risultati dell’Osservatorio (scarica qui la presentazione) sono stati presentati ieri a Milano a Palazzo Mezzanotte nella sede di Borsa Italiana da Paolo Visciano, Project Leader dell’Osservatorio PMI 2015, preceduti da una introduzione del ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Calo Padoan in videoconferenza, che ha ricordato la serie di passi compiuti sinora dal governo per stimolare la ripresa economica in Italia, dal consolidamento fiscale alla finanza per la crescita (dai minibond al sostegno all’innovazione).
La selezione delle imprese eccellenti deriva da un database di quasi 40 mila aziende italiane dei settori manifatturiero e servizi. Vengono poi selezionate soltanto le società di cui sono disponibili i bilanci completi degli ultimi 5 anni e si arriva così a poco meno di 24 mila aziende. Tra queste vengono scelte solo le imprese con fatturato compreso tra i 5 e i 250 milioni di euro (si scende a poco meno di 7 mila imprese) e tra queste vengono selezionate soltanto le aziende i cui dati finanziari rispettino una serie di parametri e siano realmente aziende italiane (cioé non controllate di multinazionali).
A livello aggregato, le Imprese eccellenti hanno dimostrato capacità di crescita eccezionali, uno sviluppo più che proporzionale di redditività e di solidità patrimoniale, con una accelerazione significativa nell’ultimo biennio. In particolare l’ebitda risulta più che raddoppiato rispetto al 2009 e l’analisi settoriale conferma differenziali di performance di crescita, di redditività e di solidità patrimoniale da 2 a oltre 10 volte rispetto alle medie degli specifici settori o nicchie di riferimento.
Dai questionari compilati dalle aziende selezionate emerge che queste imprese si aspettano un consolidamento della crescita accompagnato da un ulteriore sviluppo della propria marginalità industriale. In particolare tra tre anni le imprese eccellenti prevedono un nuovo slancio di crescita, anche per vie esterne.
La tendenza all’internazionalizzazione, riscontrata in tutte le ultime edizioni dell’Osservatorio PMI, viene ulteriormente confermata quest’anno. La quota di export è ormai oltre il 40%: il 44,8% per le aziende sopra i 50 milioni di fatturato, ma anche per quelle più piccole (20-50 milioni) la quota è ormai del 40,8% (+10pp), con l’aspettativa di superare il 50% nel prossimo triennio. Una crescita nei mercati esteri che coinvolge non soltanto le aree geografiche limitrofe (Europa 47%) ma tutti i mercati globali (Nord America 14%, Far East, Cina e India 19%). L’ingresso nei mercati esteri inoltre è avvenuto e avviene non solo mediante distributori locali (29,5%), ma in oltre il 44,5% dei casi, attraverso una presenza diretta e strutturata, ovvero filiali commerciali, siti produttivi o partecipazioni in imprese estere.
E questo anche perché, sebbene il 92,5% delle imprese eccellenti siano aziende a controllo familiare, risultano fortemente managerializzate, con la prima linea (composta tra i 3 e i 10 manager nel 60,5% dei casi) che ha una seniority aziendale di oltre 10 anni