Bavaria Industries Group, fondo tedesco che in Italia controlla il gruppo Arti grafiche (NIIAG – Nuovo Istituto Italiano d’Arti Grafiche, Eurogravure e Arti Grafiche Johnson), ha presentato offerta formale di interesse per il salvataggio delle Cartiere Paolo Pigna (scarica qui il comunicato stampa). La trattativa era nell’aria dallo scorso settembre (si veda qui il Corriere della Sera Edizione di Bergamo).
Queste ultime, assistite dallo studio DMC di Monza. dopo aver presentato domanda di concordato in bianco a fine settembre, lo scorso mercoledì 16 dicembre hanno infatti depositato presso il Tribunale di Bergamo la domanda di concordato preventivo.
Bavaria Industries, affiancato da Grimaldi Studio Legale (scarica qui il comunicato stampa), intende subentrare nella fase di esecuzione del piano concordatario, garantendo quindi la discontinuità nella gestione del business e favorendo, nei limiti imposti dalla procedura, le sinergie produttive, commerciali e di marketing che potranno emergere dalla collaborazione tra le due realtà commerciali, soprattutto tra Arti Grafiche Johnson e Pigna, anche attraverso partnership mirate, soprattutto nel settore commerciale, a beneficio della conclusione del piano e del futuro di Pigna.
In sostanza, riferisce oggi MF Milano Finanza, il piano non prevede al momento l’iniezione di nuova finanza da parte del fondo tedesco, ma piuttosto un apporto di nuovo management e di sinergie industriali, che insieme avranno l’effetto di far ripartire il business e quindi di ripagare una percentuale dei debiti in essere che ammontano a circa 70 milioni, dei quali circa 25 milioni nei confronti delle banche, una decina verso il Fisco e i restanti 35 milioni verso i fornitori, con il gruppo Burgo in prima linea.
Cartiere Pigna è oggi controllata dal presidente e amministratore delegato Giorgio Jannone, deputato di Forza Italia, e ha chiuso il 2014 con ricavi per 38,8 milioni e una perdita di 2,8 milioni dopo i 3,6 milioni di perdita del 2013.
Jannone nel 2011 aveva sottoscritto un aumento di capitale da 9,8 milioni di euro, che lo aveva portato a salire nell’azionariato all’82,8% (mentre la quota del 15,9% è degli eredi di Carlo Pesenti Pigna). In cambio della ricapitalizzazione le banche finanziatrici (con UBI Banca in prima linea) avevano acconsentito a confermare gli affidamenti fino ad allora in vigore, ma di fatto congelati a seguito di una situazione di forte tensione finanziaria.
Nei mesi scorsi Jannone ha coperto la perdita del 2014 prima azzerando il capitale di 836 mila euro e poi versando i residui 1,9 milioni. Infine ha ricapitalizzato la società per 500 mila euro. A questo punto Jannone ha però detto stop e ha dichiarato ufficialmente aperte la ricerca di nuovi investitori (si veda altro articolo di BeBeez).
Arti Grafiche, che oggi fattura attorno ai 250 milioni ed è guidata dall’amministratore delegato John Kraal. Quest’ultimo la scorsa primavera aveva dichiarato alla stampa locale che Arti Grafiche non aveva debiti, aveva in cassa 35 milioni di liquidità e che, saltate le acquisizioni di società in Spagna e Francia, stava ragionando sull’acquisizione di un’azienda italiana.