Se non ci saranno novità dell’ultim’ora, giovedì 30 giugno il gruppo Boscolo romperà i covenant sul debito e le 23 banche creditrici (tra le quali Unicredit, Mps , Banco Popolare e BnlBnp Paribas) avranno titolo per chiedere il versamento di capitali per il rimborso di parte dell’esposizione. Nel caso ciò non avvenisse, gli stessi istituti di credito avvierebbero un’asta competitiva su scala internazionale per cedere i cespiti immobiliari della catena Boscolo.
A fine 2015 il gruppo Boscolo ha registrato ricavi per poco meno di 180 milioni di euro con un margine operativo lordo di 28 milioni, che nel 2016 dovrebbe salire oltre quota 30 milioni.
Interessati agli asset del gruppo Boscolo, valutati tra i 350 e i 400 milioni di euro, appaiono, in particolare, la catena internazionale Starwood (assistita dallo studio legale Dentons), la Cassa Depositi e Prestiti (affiancata dallo studio Gattai) e il fondo Blackstone (assistito dai legali di Lombardi Molinari Segni). In particolare Starwood ha messo sul piatto due proposte: 350 milioni per l’acquisto degli asset immobiliari e alberghieri, lasciando però la gestione per 18 anni alla famiglia capitanata dal presidente Angelo, oppure 375 milioni per rilevare l’intero perimetro aziendale. Quanto a Cdp, con il suo braccio immobiliare ha da poco destinato 100 milioni a un fondo che investirà nel settore turistico e sta cercando di dare vita a un polo italiano(si veda MF Milano Finanza).
Il Sole 24 Ore riferisce però che nel frattempo Giorgio Boscolo (uno dei quattro fratelli ai quali fa capo il gruppo alberghiero e che ha preso di recente il timone), assistito dallo studio legale Dal Piper, avrebbe contattato Mediobanca per valutare opzioni di rafforzamento del capitale, grazie alla cessione di solo alcuni degli asset e in particolare gli alberghi di Nizza, Venezia e Firenze. L’alternativa è cercare un socio.