A contendersi Juliet, la piattaforma di gestione di non-perforoming interna a Montepaschi, sarebbero rimasti soltanto due pretendenti in corsa e cioé Cerved Credit Management e doBank, il gruppo bancario nato dall’ex-Uccmb (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scrive Il Sole 24 Ore, precisando che la deadline per la presentazione delle offerte vincoltanti è stata spostata dal 26 ottobre al 7 novembre.
Le offerte non vincolanti erano state presentate lo scorso 30 settembre. Tra gli altri interessati c’era una cordata formata da Christofferson Robb & Co (Crc) e Prelios; un’altra cordata formata da Lone Star e dal servicer italiano Caf, controllato al 100% dalla stessa Lone Star; e Kkr e Vaerde Partners, probabilmente anche loro in accoppiata (si veda altro articolo di BeBeez).
La deadline per le offerte, inizialmente fissata per fine agosto, era stata spostata perché nel frattempo è cambiato il perimetro dell’operazione che prevedeva inizialmente, oltre alla cessione alla piattaforma di gestione, anche un contratto di gestione pluriennale dei 27,8 miliardi di Npl lordi del gruppo.
Tuttavia lo scorso 29 luglio il gruppo bancario, annunciando i dettagli dell’operazione di ricapitalizzazione e di cartolarizzazione degli Npl (si veda altro articolo di BeBeez), aveva anche precisato nel suo comunicato che chi si aggiudicherà la piattaforma di gestione degli Npl “potrà gestire un terzo del portafoglio oggetto di cartolarizzazione”, cioé solo circa 9 miliardi di euro lordi contro i quasi 28 miliardi di cui si discuteva prima. Un cambio di rotta che ovviamente incide sul valore dell’intera operazione e i fondi hanno dovuto rifare i conti.
Intanto ieri doBank ha annunciato di aver ricevuto l’approvazione ufficiale da Banca d’Italia per l’acquisizione di Italfondiario spa, il secondo servicer indipendente in Italia, annunciata lo scorso luglio (si veda qui MF Milano Finanza). Insieme, doBank e Italfondiario rappresenteranno il più grande gruppo bancario indipendente in Italia specializzato in servizi di gestione del credito performing e non-performing con 83 miliardi di euro di crediti gestiti e più di 4.000 professionisti, tra dipendenti e collaboratori esterni nei 24 uffici in Italia e nei poli di Verona, Roma e Milano.