Anima sgr, Anthilia Capital Partners sgr, BG Fund Management Luxembourg sa (gruppo Banca Generali) e Tikehau Capital puntano sulla nuova asset class rappresentata da fatture commerciali emesse da pmi italiane sane.
I quattro asset maanger, infatti, hanno sottoscritto un accordo con Credimi, la piattaforma digitale per il finanziamento istantaneo delle fatture fondata dal ceo Ignazio Rocco di Torrepadula, per investire complessivamente 47,5 milioni di euro nell’acquisto di fatture messe in vendita sulla piattaforma. Lo scrive oggi MF Milano Finanza, precisando che Credimi è stata assistita nella strutturazione dell’operazione da Banca Finint e dallo Studio Legale Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners.
Credimi è la prima società fintech autorizzata da Banca d’Italia all’esercizio dell’attività di concessione dei finanziamenti al pubblico, sulla base delle disposizioni contenute nel nuovo art. 106 del Testo Unico Bancario. Credimi è dotata di un capitale di 8 milioni di euro raccolti tra nomi noti della finanza e dell’imprenditoria, come Alessandro e Mauro Benetton, Paolo Merloni, Lorenzo Pelliccioli, Nerio Alessandri, la famiglia Venesio, Hans Paul Burkner (presidente The Boston Consulting Group, Giovanni Landi (Anthilia sgr), Massimo Tosato (ex executive vice chairman e global head of distribution di Schroders) e Dante Roscini (ex top banker di Morgan Stanley e Merrill Lynch e oggi professore di finanza ad Harvard).
I quattro investitori, tramite fondi aperti (utilizzando la quota destinata agli asset illiquidi) o fondi chiusi, sottoscriveranno a cadenza quindicinale i titoli derivanti dalla cartolarizzazione di fatture messe in vendita sulla piattaforma di Credimi. I titoli saranno emessi dall’spv Merlino, di cui è master servicer Securitisation Services (gruppo Finint).
Ogni emissione sarà composta da cinque diversi titoli, quattro dei quali saranno sottoscritti da ciascuno degli investitori in proporzione ai propri impegni di investimento, mentre il quinto sarà sottoscritto dalla stessa Credimi, con il proprio capitale. Credimi sottoscriverà sempre un controvalore di titoli pari ad almeno il 5% del valore complessivo dell’emissione. Il portafoglio sottoscritto dai quattro investitori partner prevede un’unica classe di rischio e il pagamento di una cedola trimestrale.
“L’obiettivo del portafoglio è un rendimento del 5-6% lordo o 3-4% netto per gli investitori, grazie a un mix di fatture acquistate sul mercato aperto o nell’ambito di accordi di reverse factoring con imprese medio-grandi e quindi con rischio medio-basso”, hanno spiegato a MF Milano Finanza Rocco di Torrepadula e Francesca Todeschini, a sua volta cofondatrice e responsabile delle partnership di Credimi.
La piattaforma è già pienamente operativa con un servizio riservato ai fornitori di alcune aziende partner (credito di filiera), con un parco fornitori ampio, costituito da tante pmi. Su questo fronte sono stati già siglati accordi con due grandi imprese, con fatturato superiore a un miliardo di euro ciascuna. Ma già ora la piattaforma è in fase di test con alcune imprese per acquistare fatture sul mercato aperto, un servizio che sarà disponibile nei prossimi mesi.
I due manager di Credimi hanno aggiunto che “a oggi la società ha già acquistato fatture per 1,7 milioni di euro. Di questi, 590 mila euro sono già stati sottoscritti tramite cartolarizzazione secondo lo schema appena annunciato, 710 mila euro erano già stati sottoscritti in precedenza soltanto da Credimi, mentre 400 mila euro faranno parte del prossimo pacchetto quindicinale”. L’obiettivo, spiegano, “ è arrivare a impiegare i primi 50 milioni di impegni entro il prossimo settembre e contemporaneamente partire con una seconda tranche di impegni di investimento, che questa volta saranno raccolti anche presso investitori di tipo diverso, come grandi asset manager internazionali, fondi pensione e assicurazioni. Già dal prossimo gennaio inizieremo gli incontri a Londra coni potenziali investitori, affiancati anche dal nostro socio e advisor Massimo Tosato”.