Rick Fox, che vanta nel suo palmares ben tre vittorie nel campionato NBA, si è unito a Vision Venture Partners, private equity appena lanciato con un focus su aziende collocate nei settori ad alto tasso di crescita, nel digitale nell’enterteinment nel lifestyle e nel food and beverage. Stratton Sclavos, Amit Raizada, Rick Fox e Jace Hall che formano la squadra degli azionisti e manager di Vision Venture, che ha base a Beverly Hills, sono manager di grande esperienza. Sclavos è l’ex chairman e CEO di VeriSign, Raizada è l’ex CEO di Spectrum Business Ventures e Hall, avido giocatore è un ex vice-president e general manager di Warner Brothers Interactive Entertainment. Si veda PeHub. Vision Venture Partners è impegnata in tutti quei business che Mr. Sclavos chiama dedicati alla “Generation Always” cioè a coloro che sono always social, always mobile, always interactive, always serious e always aware”. La società opera dai 30.000 piedi quadrati a Beverly Hills con 75 uffici 100 workstations, tre studi di produzione e una esports training facility.
Il servizio di trasporti indonesiano Go-Jek, partecipato dai fondi di private equity KKR, Warburg Pincus e altri, sta parlando con investitori per raccogliere un ulteriore miliardo di dollari. Così ha riportato il WSJ facendo riferimento a fonti vicine al dossier. Si veda dealstreetasia. I discorsi con gli investitori si basano su di una valutazione della società attorno ai 2 miliardi di dollari. La società sta raccogliendo nuovi capitali per espandersi nella regione con un focus particolare nelle Filippine, la Tailandia, La Birmania e il Vietnam. L’infusione di capitali servirà soprattutto a supportare la società nel reggere la concorrenza dei suoi rivali UBER e la singaporegna Grab in lotta per conquistare la leadership nel sud est asiatico. Un report congiunto di google e del fondo sovrano di Singapore Temasek stima che l’economia digitale del sud est asiatico e il suo mercato correlato crescerà del 18 per cento all’anno fino ad arrivare a capitalizzare più di 13 miliardi di dollari nel 2025. Nello scorso febbraio Dealstreetasia aveva riportato che il gigante cinese di internet Tencent aveva in esame un possibile investimento in Go-Jek. Nel frattempo Grab ha recentemente annunciato un investimento di 700 milioni di dollari per essere operative e sviluppare il proprio brand in Indonesia. Tencent ha interessi nei media, l’entertainment, internet e I servizi a valore aggiunto per la telefonia mobile e si occupa anche di pubblicità on line in Cina. E’ inoltre un investitore nell’azienda di trasporti cinese Didi Chuxing, che a sua volta detiene una partecipazione di minoranza in Grab. L’ultima mossa di Grab in Indonesia è stata volta a consolidare ed espandere la sua posizione attraverso l’acquisizione di Kudo, una startup dedicata ai pagamenti on line per circa 100 milioni di dollari. Tutto questo in coerenza col suo ruolo rivolto al digitale. Grab sta inoltre finalizzando un ingress nel capitale di circa 1,5 miliardi di dollari da parte della giapponese Softbank. Ernst & Young nel suo periodico report dedicato ai private equity, ha notato che mentre Go-Jek è interamente focalizzata sull’Indonesia, Grab ha dichiarato da parte sua l’intenzione di penetrare maggiormente nello stesso paese. Questo fatto porterà le due società nel futuro a scontrarsi direttamente.
La cinese Ant Financial ha alzato la sua offerta per la piattaforma di pagamenti elettronici MoneyGram International e il deal è stato approvato all’unanimità dal Cda americano della società, superando l’offerta della rivale Euronet Worldwide. Si veda DealstreetAsia. Ant, il braccio finanziario di Alibaba Group Holding Ltd, ha portato la sua offerta a 18 dollari per azione in cash da 13,25 dollari, portando così il valore della transazione a circa 1,2 miliardi di dollari, come riportato da un comunicato congiunto di Ant e MoneyGram. Nello stesso comunicato si ricorda come siano stati fatti i passi necessari all’ottenimento dell’approvazione della commissione antitrust americana. Questa transazione porterebbe a espandere oltreoceano il business di Ant con un passo molto importante. Ant, valutata circa 60 miliardi di dollari sta da parte sua pianificando una Ipo. Altra approvazione necessaria sarà quella del CFIUS, cioè il Committee on Foreign Investment in US, che davanti a operazioni di questo genere le guarda dal punto di vista del possibile pericolo derivante da acquisizioni straniere. Il comitato ha spesso bloccato in passato operazioni cinesi negli Stati Uniti ed è considerato l’ostacolo maggiore per Ant. Un deal con Euronet certo sarebbe più gradito alle autorità americane date le tensioni esistenti tra Cina e Stati Uniti sulla politica estera ed il commercio.
Lindorff (controllato da Nordic Capital), gruppo norvegese specializzato in acquisizione, gestione e recupero del credito non perfoming, e Intrum Iustitia, a sua volta colosso del recupero del credito a livello europeo, hanno depositato il filing presso l’Autorità Antitrust europea (si veda qui il comunicato stampa) relativo alla fusione annunciata lo scorso dicembre (si veda qui il comunicato stampa), che darà luogo al leader assoluto, a livello europeo, nel mercato dei servizi di credit management con una presenza in 23 paesi e un team di oltre 8.000 dipendenti. Guidato in Italia da Antonella Pagano, Lindorff ha comprato un anno fa l’intero capitale del servicer italiano Cross Factor(si veda qui il comunicato stampa). Nell’operazione Lindorff era stata affiancata sil piano legale da Gianni Origoni Grippo Cappelli, mentre Cross factor era stata supportata da Alpeggiani. Infine Tremonti Vitali Romagnoli Piccardi aveva assistito i venditori sul piano fiscale.