Dopo l’ultima proroga del periodo di trattativa in esclusiva lo scorso 3 marzo (si veda qui il comunicato stampa), ieri Exprivia ha reso noti i dettagli dell’operazione che porterà all’acquisto dell’intero capitale di Italtel e annunciato un’ulteriore proroga delle trattative sino al prossimo 30 giugno, ipotizzando la data del closing dell’operazione per il prossimo 30 settembre (si veda qui il comunicato stampa)
Exprivia, quotata al segmento Star di Borsa Italiana, aveva spostato il termine della trattativa esclusiva per proporre un’offerta vincolante per il gruppo fornitore di servizi tlc dal 30 settembre 2016 al 10 ottobre (si veda altro articolo di BeBeez), poi al 30 novembre (si veda altro articolo di BeBeez), poi al 31 dicembre (si veda altro articolo di BeBeez) e infine al 3 marzo (si veda altro articolo di BeBeez) .
L’accordo, approvato ieri dai cda di Exprivia e di Italtel, prevede l’acquisizione del controllo di Italtel da parte di Exprivia nell’ambito di un piano per la ricapitalizzazione di Italtel, per complessivi 115 milioni di euro.
Exprivia parteciperà alla ricapitalizzazione investendo 25 milioni per l’81% del capitale ordinario di Italtel. La banche creditici di Italtel convertiranno parte dei loro crediti in strumenti finanziari partecipativi di capitale, mentre l’indebitamento residuo verrà riscadenzato secondo termini e condizioni all’esame delle stesse banche.
Per il finanziamento dell’operazione Exprivia prevede di emettere un bond da 17 milioni di euro, per la quale esiste già un impegno di sottoswcfrizione da parte di un pool di tre investitori professionali, unitamente ad altre risorse, per 8 milioni, nella disponibilità della normale operatività.
Exprivia è specializzata nella consulenza di processo, nei servizi tecnologici e nelle soluzioni di Information Technology, mentre Italtel vanta oltre 90 anni di storia nella progettazione, sviluppo e realizzazione di prodotti e soluzioni software per le telecomunicazioni. Dall’integrazione delle due società nascerà un soggetto inedito nel panorama nazionale e internazionale, in cui convergono information technology e telco, creando un gruppo con un fatturato di circa 600 milioni di euro e oltre 3.000 dipendenti, di cui mille ricercatori nei due centri di R&S in Puglia e Sicilia.
Oggi il controllo del gruppo Italtel è nelle mani di Cisco che possiede il 32,67% degli strumenti partecipativi convertibili in azioni, emessi a valle di un accordo di ristrutturazione del debito sulla base dell’art. 182-bis della Legge fallimentare omologato dal Tribunale di Milano nel febbraio 2013 (si veda altro articolo di BeBeez), mentre il resto degli strumenti partecipativi fa capo a Telecom Italia (2,94%) e per il 64,3% alle banche finanziatrici (con Unicredit al 34,3%, Ge Capital Interbanca al 17,65%, Bpm al 9,46% e a Banco Popolare e CentroBanca e Banco di Brescia allo 0,96% ciascuno). Il capitale del Gruppo Italtel è invece posseduto da Clayton, Dubilier & Rice (48,77%), Telecom Italia Finance (19,37%), Cisco (18,40%), Capita Trustees Limited (10,81%) e Cordusio Fiduciaria (2,65%).
Italtel ha chiuso il bilancio consolidato 2015 con ricavi consolidati per 441 milioni (da 400 milioni del 2014), un ebitda di 30,2 milioni (da 23,2) e una perdita di 18,8 milioni (da una di 15 milioni), con un debito finanziario netto di 172,6 milioni (da 182,8).