Il gruppo produttore di cosmetici per conto terzi Intercos ha annunciato ieri che comprerà da Futura ss e dalla famiglia Masu l’intero capitale di Cosmint Group, con sede a Olgiate Comasco (Como) e attiva da oltre 20 anni nel settore B2B della cosmesi.
La famiglia Masu che a sua volta reinvestirà nel capitale di Intercos e che manterrà le attuali cariche manageriali e sociali ricoperte attualmente dalla famiglia. Decio Masu enterà inoltre a far parte del consiglio di amministrazione di Intercos.
Il perfezionamento dell’operazione è soggetto all’ottenimento dell’autorizzazione a perfezionare l’acquisizione ai sensi della normativa antitrust tedesca e da parte delle principali banche finanziatrici di Intercos e di Cosmint. E si prevede quindi che il closing dell’operazione possa avvenire nel secondo semestre del 2017.
Cosmint ha chiuso il bilancio consolidato 2016 con 140 milioni di euro di ricavi, dopo aver raggiunto 131,5 milioni di ricavi nel 2015, con un ebitda di 12,6 milioni e un debito finanziario netto di 20,3 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Intercos ha invece raggiunto a fine 2016 quota 449 milioni, in linea con il 2015, quando su 450 milioni di euro di ricavi complessivi ne aveva prodotti ben 130 milioni in Asia. Quanto all’ebitda rettificato, è passato a 62,5 milioni da 59,8 milioni nel 2015 (di cui 15 milioni in Asia), a fronte di un debito finanziario netto di 132,8 milioni (da 148,6 milioni).
A fine marzo il gruppo ha chiuso il trimestre 2017 con 119,5 milioni di euro di ricavi, un ebitda rettificato di 14,1 milioni e un debito finanziario netto di 143 milioni.
A proposito di debito, a fine febbraio il gruppo, a valle del voto positivo dell’assemblea degli obbligazionisti, ha modificato le condizioni del bond da 120 milioni di euro emesso nel 2015 con scadenza 28 marzo 2022 e cedola 3,875%. Le modifiche riguardano la scadenza, spostata a marzo 2023, e la cedola, ridotta al 3,25%, oltre al fatto che il prezzo di eventuale rimborso del bond, nel caso in cui venisse esercitata l’opzione call da parte dell’emittente tra il 28 marzo 2020 e il 27 marzo 2021, viene portato da 100 a 101 (come descritto nella Consent solicitation distribuita agli obbligazionisti).
Intercos è partecipato dal fondo L Catterton, nato dall’alleanza tra Catterton Partners e il Groupe Arnault (holding company di Bernard Arnault, patron del colosso del lusso francese Lvmh) e controllato dal fondatore e amministratore delegato Dario Ferrari.
La scorsa estate erano circolate voci che riferivano di un incarico a incarico a Samsung Securities per organizzare la quotazione a Seul entro i successivi 12 mesi della holding Intercos Asia Holdings creata ad Hong Kong a fine 2015 (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso agosto si parlava di un’ipo da 230 milioni di sterline, in riferimento a un flottante che potrebbe essere del 40-50%, tenuto conto del fatto che quando Intercos aveva tentato di quotarsi a Piazza Affari nell’ottobre 2014, il flottante sarebbe dovuto essere del 44%.