Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Paolo Gentiloni, ha deliberato ieri di non esercitare i poteri speciali e di consentire il decorso dei termini temporali in relazione all’operazione di acquisizione del capitale sociale di Mc-link da parte di 2i Fiber spa, il veicolo controllato all’80% dal secondo fondo F2i di F2i sgr e partecipato, per il restante 20%, da Marguerite Infrastructure Italy sarl.
Il closing dell’operazione era infatti subordinato all’approvazione nella forma del silenzio-assenso da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri.
L’acquisizione, annunciata a fine luglio (si veda altro articolo di BeBeez), riguarda l‘89,81% del capitale della società delle tlc quotata all’Aim Italia al prezzo di 15,60 euro per azione per un totale di 45,34 milioni di euro.
A vendere sono Paolo Nuti (presidente e cofondatore di MC-link, detentore del 24,28% del capitale), Bo Arnklit (cofondatore e vicepresidente di MC-link, con il 23,65%), Way Out srl (in qualità di fiduciante in precedenza rappresentata da Melior Trust spa, con il 9,67%), Giovanni Falcone (7,74%), Marco Podini (8,56 %) e Silvano Fraticelli (7,32%).
All’esito dell’operazione, 2i Fiber lancerà l’opa obbligatoria sul resto del flottante allo stesso prezzo di 15,60 euro per azione, per un esborso complessivo di 50,5 milioni.
Mc-link ha chiuso il bilancio consolidato 2016 con 43,5 milioni di euro di ricavi (da 38,8 milioni nel 2015), con un ebitda di 9,1 milioni (da 7,9 milioni) e un debito finanziario netto di 17,5 milioni (da 14,8 milioni). L’aumento dell’indebitamento è imputabile principalmente al finanziamento acceso dalla capogruppo per procedere all’acquisizione di BiG TLC (si veda qui il comunicato stampa).
Lo scopo dei due fondi è quello di integrare Mc-link con Infracom, a sua volta acquisita in tandem lo scorso giugno (si veda altro articolo di BeBeez), in una piattaforma unica cui aggiungere altri operatori attivi nel frammentato mercato dei servizi di telecomunicazione per la clientela business.