E’ crollato a quota 90 centesimi ieri il valore del bond di Trevi Finanziaria da 50 milioni, quotato all’ExtraMot Pro nel luglio 2014, poco prima dell’annuncio nell’agosto dello stesso anno dell’ingresso dell’allora Fondo Strategico Italiano (oggi Cdp Equity) nel capitale del gruppo leader mondiale nell’ingegneria del sottosuolo e attivo anche nel settore delle perforazioni, quotato alla Borsa di Milano.
Ieri infatti è andata deserta in prima convocazione l’assemblea degli obbligazionisti chiamata a deliberare sulla proposta di sospensione temporanea delle disposizioni del regolamento relative al rimborso anticipato a favore degli obbligazionisti, con “riferimento all’avvio di negoziati tra la società e le banche finanziatrici per la definizione di accordi di standstill e di riqualificazione dell’indebitamento finanziario” (come indicato nella nota diffusa a inizio agosto). L’assemblea è stata quindi stata riconvocata per il prossimo 20 settembre).
La società versa da mesi in condizioni difficili (si veda da mesi in condizioni difficilil). Lo scorso maggio Trevi ha deliberato di sottoporre alle principali banche finanziatrici una richiesta di “standstill”, volta a consentire al gruppo di concentrare la propria attenzione sullo sviluppo del proprio piano strategico e sulla gestione del processo di riorganizzazione del settore oil&gass, in vista di una definizione con le banche di un accordo finalizzato alla riqualificazione dell’indebitamento finanziario.