UniCredit ha annunciato ieri a Londra, in occasione dell’incontro annuale del Capital Markets Day con analisti e investitori, che ridurrà presto la sua quota nel progetto Fino al di sotto del 20% dall’attuale 49,9%, entrando così nella fase 2 del progetto di cessione del portafoglio Npl da oltre 17 miliardi di euro annunciato proprio un anno fa (si veda qui il comunicato stampa).
Come noto, al momento del trasferimento del portafoglio Fino ai veicoli di cartolarizzazione controllati da Pimco e Fortress lo scorso luglio, UniCredit aveva mantenuto una partecipazione appunto del 49,9% nei titoli emessi dagli stessi spv. Rispetto al valore contabile originario del portafoglio, pari a 17,7 miliardi di euro, i veicoli di Fortress (Fino 1 Securitization srl e Fino 2 Securitization srl) corrispondevano a 14,4 miliardi di euro, mentre quello di Pimco (Onif srl) ammontava a 3,3 miliardi di euro.
Circa 15 giorni fa è stato assegnato il rating alla prima di queste cartolarizzazioni, quella condotta tramite l’spv Fino 1 Securitisation srl (che fa capo a Fortress) e che riguarda un portafoglio da 5,374 miliardi di euro lordi, che ha dato luogo ad asset backed securities per 770 milioni di euro di cui 650 milioni di Classe A dotati di rating investment grade e per i quali è stata fatta domanda per la Gacs (si veda altro articolo di BeBeez).
A comprare da Unicredit i titoli derivanti dalle cartolarizzazioni è stato il gruppo Generali, che lo scorso 7 dicembre ha acquistato il 30% dei titoli emessi da Onif, che in origine avevano un valore lordo di 990 milioni di euro a un prezzo in linea con quello della cessione della fase 1.
UniCredit ha inoltre stipulato un accordo definitivo vincolante con fondi gestiti da King Street Capital Management per la cessione di una parte della sua esposizione sui titoli di Classe B, C e D emessi dai veicoli Fino 1 Securitisation srl e Fino 2 Securitisation srl (che fanno capo a Fortress). Anche lo stesso Fortress parteciperà alla transazione, che si dovrebbe chiudere il prossimo gennaio.
Nell’ambito di questo processo, lunedì 11 dicembre, UniCredit ha notificato alla Banca Centrale Europea l’intenzione di applicare il “Significant Risk Transfer” sulle tre cartolarizzazioni, attendendosi un impatto netto positivo sul CET1 ratio di circa 10 punti base.
Intanto ieri in occasione del Capital Markets Day è stato spiegato che i crediti deteriorati lordi di gruppo Unicredit si ridurranno di ulteriori 4 miliardi di euro entro la fine del 2019, con un target di crediti deteriorati lordi Non Core in riduzione da 19,2 a 17,2 miliardi nel 2019 (scarica qui la presentazione di T.J. Lim).