Dopo i primi test con emissioni obbligazionarie in private placement, il collocamento di bond utilizzando la tecnologia blockchain ha passato l’esame anche sul mercato pubblico. Nei giorni scorsi, infatti, la World Bank ha prezzato il primo bond pubblico al mondo che sia mai stato strutturato e collocato agli investitori utilizzando soltanto la blockchain (scarica qui il comunicato stampa).
Il bond in questione, che è da 100 milioni di dollari australiani, ha scadenza agosto 2020, paga una cedola del 2,2% ed è stato prezzato a un rendimento del 2,251%. Il titolo è stato battezzato Bond-i, acronimo per Blockchain Operated New Debt Instrument che richiama anche il nome di Bondi beach, la nota spiaggia vicina a Sidney.
Arranger dell’operazione per The World Bank è stata Commonwealth Bank of Australia (CBA), che ha anche sottoscritto il bond così come First State Super, NSW Treasury Corporation, Northern Trust, QBE, SAFA e Treasury Corporation of Victoria. La blockchain che è stata utilizzata è stata sviluppata dal CBA Blockchain Centre of Excellence, con sede nel Sydney Innovation Lab.
L’operazione arriva a valle della decisione dell’Australian Securities Exchange (l’autorità di vigilanza sui mercati australiani) di spostare l’intera procedura di clearing e settlement su distributed ledger (blockchain) technology a partire dal 2020 (si vedano qui i dettagli).
Nei mesi scorsi sono invece, come già ricordato, state annunciate operazioni di collocamento di bond in private placement . In particolare, lo scorso autunno era stato emesso il primo bond denominato in criptovaluta, con un processo di emissione, liquidazione e regolamento condotto esclusivamente in ambiente blockchain. Mentre lo scorso marzo è stata la volta del primo bond strutturato in sterline e regolato totalmente su blockchain.
In entrambi i casi la piattaforma tecnologica utilizzata è stata quella di Nivaura, una startup fintech britannica partecipata dallo studio legale internazionale Allen&Overy che si è avvalsa del servizio cloud-based Azure, sviluppato da Microsoft, per promuovere l’emissione e l’amministrazione di strumenti finanziari da parte di emittenti di piccole e medie dimensioni a costi significativamente inferiori rispetto ai canali correnti (si veda altro articolo di BeBeez). Nel primo caso LuxDeco, un rivenditore online di mobili di lusso e accessori per la casa, ha emesso titoli denominati in Ethereum. La seconda emissione, quella dello scorso marzo, ha riguardato invece un’obbligazione strutturata in sterline indicizzata al Ftse 100 e a capitale protetto, che è stata registrata, regolata e liquidata sulla blockchain pubblica Ethereum. Strutturata da Marex Solutions, in partnership con Chartered Opus.
Lo scorso maggio, invece, l’operatore tlc russo MTS ha collocato a sua volta in private placement un bond da 750 milioni di rubli (circa 10 milioni di euro) su blockchain (si veda qui il comunicato stampa). In quel caso arranger dell’operazione è stata Sberbank, che ha anche sottoscritto la maggior parte del bond. La blockchain utilizzata è stata Hyperledger Fabric 1.1, sviluppata da National Settlement Depository, la società di settlement del Moscow Exchange Group.