La vendita della quota in Megadyne, annunciata lo scorso luglio (si veda altro articolo di BeBeez) e conclusa ieri, ha fruttato a NB Aurora una plusvalenza di 8,9 milioni di euro (su un investimento di NB Aurora per la sua quota di 5,7 milioni, si veda qui la presentazione dei dati semestrali agli analisti) portando a un totale di 21,7 milioni le plusvalenze da cessioni di partecipazioni cumulate dopo il 30 giugno.
Lo ha comunicato ieri il veicolo di investimento quotato a Piazza Affari, in occasione del passaggio di proprietà della società torinese leader nel settore delle pulegge e cinghie in poliuretano e in gomma sotto il controllo del colosso svizzero degli asset alternativi Partners Group (scarica qui il comunicato stampa).
Solo pochi giorni fa NB Aurora aveva pubblicato la semestrale indicando 12,8 milioni di plusvalenze dopo le cessioni delle quote in Rigoni di Asiago, Sanlorenzo e Truestar e dell’incasso di un credito residuo verso gli azionisti di IEN (si veda altro articolo di BeBeez).
Fondata nel 1957 e con sede a Mathi (Torino), Megadyne era controllata dal fondo francese Astorg Partners dal 2014, che aveva acquistato la quota di maggioranza dalla famiglia Tadolini e dal Fondo Italiano d’Investimento (le cui quote sono per il 44,5% oggi in capo a NB Aurora e per il resto di proprietà del fondo NB SOF IV Holdings, entrambi gestiti da Neuberger Berman).
Il Fondo Italiano controllava il 14,13% del capitale di Megadyne, come risultato di un primo investimento di 20 milioni nel settembre 2012 e di un secondo investimento da 2 milioni nel 2013, nel contesto di una più ampia operazione che aveva visto l’ingresso in Megadyne tramite aumento di capitale da parte di una famiglia di imprenditori turchi, che in cambio aveva ceduto al gruppo torinese la propria azienda (Rultrans).
Nel giugno 2014, poi, Astorg aveva comprato la maggioranza della società, mentre il Fondo Italiano aveva reinvestito circa 15 milioni per il 4,8% del capitale, Giorgio e Marco Tadolini avevano reinvestito per il 20% e i manager avevano fatto altrettanto per il restante 5%, con una piccola quota del capitale che era rimasta delle famiglie turche Cohenca e Cukurel (si veda altro articolo di BeBeez).
Megadyne ha chiuso il 2017 con 298,9 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda di 61,9 milioni e un debito finanziario netto di 201,3 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Facendo un rapido conto, quindi, Megadyne che è stata valutata circa 880 milioni di euro o 14,3 volte l’ebitda 2017, sulla base del fatto che NB Aurora possiede il 44,5% delle quote del Fondo Italiano, e che il suo investimento è stato di 5,7 milioni per il 44,5% della quota del 4,8% del capitale di Megadyne e che su quella quota ha incassato 8,9 milioni di plusvalenza, allora, considerando l’intera quota del 4,8% del Fondo Italiano, Partners Group l’ha valutata 32,8 milioni, pari a un equity value di circa 680 milioni per il 100%. A questo valore va poi aggiunta la posizione finanziaria netta di 201,3 milioni, per un enterprise value complessivo appunto di circa 880 milioni.
Nel 2014, invece, il gruppo era stato valutato tra 400 e 450 milioni di euro, debito compreso, con Astorg che aveva investito oltre 250 milioni di euro di equity.