NB Renaissance Partners ha sottoscritto un accordo vincolante per acquisire il controllo di Hydro Holding spa, il gruppo principale produttore indipendente europeo di raccordi per circuiti oleodinamici, creato da Mandarin Capital Partners a partire dal 2014, aggregando una serie di società del settore (si veda qui il comunicato stampa). Secondo quanto risulta a BeBeez, NBRP comprerà una quota dell’80%, mentre il resto farà capo alle famiglie fondatrici delle società acquisite.
Il fondo Mandarin Capital Partners II, tramite la newco Hydro Holding, a dicembre 2014 aveva infatti acquisito la pavese Tieffe spa, uno dei maggiori produttori europei di raccordi in acciaio al carbonio (si veda altro articolo di BeBeez); nel settembre 2015 aveva comprato FB Hydraulic, azienda leader nella produzione di raccorderia per oleodinamica e nell’assemblaggio di tubi flessibili raccordati e tubi rigidi sagomati (si veda altro articolo di BeBeez); nel luglio 2017 insieme al fondo Altante Private Equity (gestito da Imi Fondi Chiusi sgr) aveva acquisito Raccorfer, azienda specializzata nella tecnologia dello stampaggio a freddo (si veda altro articolo di BeBeez) e infine nel dicembre dello scorso anno, sempre insieme ad Atlante Provate Equity, aveva acquisito anche il 49% di MCS Hydraulics, specializzata nella produzione di raccordi in acciaio inossidabile (si veda altro articolo di BeBeez).
A vendere la quota di controllo di Hydro Holding a NB Renaissance saranno quindi Mandarin Capital Partners e Atlante Private Equity, ma contestualmente venderanno e reinvestiranno per una minoranza le famiglie imprenditoriali fondatrici delle controllate e partecipate di Hydro Holding, che avevano già reinvestito nella holding, quando avevano ceduto le rispettive società). In particolare, le famiglie Vaghi, Facondini, Cerase e Brivio, fondatrici rispettivamente di Tieffe, FB Hydraulic, MCS Hydraulics e Raccorfer, reinvestiranno accanto a NB Renaissance, continuando a ricoprire ruoli manageriali nel gruppo. Allo stesso modo venderanno le loro quote e reinvestiranno per una minoranza in Hydro Holding anche gli altri azionisti di minoranza. In particolare, in occasione dell’acquisizione di FB Hydraulic srl aveva investito in Hydro Holding anche Nicola Carminucci (in passato manager nel gruppo Interpump Hydraulics) che era diventato consigliere con delega allo sviluppo internazionale e alla crescita per linee esterne del gruppo. Insieme a Carminucci, in Hydro Holding aveva investito con una minoranza anche RCP Uno, veicolo che fa capo a Route Capital Partners, società di investimento di Milano fondata da Marco Ferrara (ex socio di Value Partners), lo stesso Carminucci e Giuseppe Altieri.
NBRP è stata assistita nell’operazione da Gatti Pavesi Bianchi (advisor legale), Boston Consulting Group (advisor commerciale), New Deal Advisors (advisor contabile) e Studio Chrea (advisor fiscale). Essentia Advisory ha assistito NBRP sugli aspetti connessi al finanziamento dell’operazione. Mandarin Capital Partners, Atlante Private Equity e gli altri azionisti di Hydro Holding sono stati assistiti da GCA Altium e Fineurop Soditic (advisor finanziari), Roland Berger (advisor commerciale), LMCR (advisor legale), PwC (advisor contabile), Deloitte (advisor fiscale) ed ERM (advisor environmental, health & safety).
Con quattro stabilimenti produttivi in Italia e uno in Repubblica Ceca, Hydro Holding, presieduta da Davide Facondini, impiega circa 310 persone, opera attraverso una completa varietà di tecnologie di produzione (oltre 100 linee tra macchine a controllo numerico, torni plurimandrino, transfer e stampatrici a freddo) ed è presente in 60 paesi generando circa l’80% dei propri ricavi dalle vendite all’estero, anche grazie alle filiali in Germania, Inghilterra e Stati Uniti.
Negli ultimi anni Hydro Holding è cresciuta in modo significativo, incrementando le vendite da circa 40 milioni di euro nel 2016 a circa 60 milioni di euro attesi per il 2018, con un margine ebitda di circa il 25% ed è ben posizionata sul mercato della componentistica oleodinamica, un settore in cui l’Italia è il secondo paese europeo ed il quinto al mondo, con un valore aggregato della produzione nel 2017 pari a 2,6 miliardi di euro (in crescita del 14% rispetto al 2016) impiegando più di 17.000 addetti (fonte: Assofluid).
Con questa operazione salgono a 15 le aziende in portafoglio ai fondi gestiti da NB Renaissance, la piattaforma di Neuberger Berman dedicata agli investimenti di private equity in Italia, operativa dal 2015 Italia, quando era partita con una dotazione di 620 milioni di euro. Allora, infatti, Neuberger Berman aveva apportato al fondo il portafoglio di quote di fondi di private equity acquisito da Intesa Sanpaolo per un valore di circa 100 milioni e vi aveva investito un altro centinaio di milioni in cash. Contestualmente Intesa Sanpaolo, aveva apportato al fondo la maggioranza di una newco alla quale erano state girate circa 20 partecipazioni di private equity in varie società, del valore di circa 300 milioni, mentre il resto era poi stato raccolto presso investitori terzi (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel luglio 2017 NBRP aveva annunciato il closing a 300 milioni del suo secondo fondo NB Renaissance Partners (Annex) (si veda altro articolo di BeBeez), mentre all’inizio di quest’autunno è stato condotto il primo closing della raccolta del fondo III a 500 milioni di euro rispetto a un target complessivo di circa un miliardo. A oggi, quindi, la piattaforma NBRP ha in gestione circa 1,5 miliardi di euro, ma punta a due miliardi.