Anche il gruppo francese Lactalis è tra i potenziali investitori di Nuova Castelli, il principale esportatore di parmigiano reggiano, oggi controllato dal fondo Charterhouse e in cerca di un nuovo investitore che inietti risorse fresche per 40-50 milioni di euro in modo da riequilibrare la situazione finanziaria e continuare a supportare la crescita (si veda altro articolo di BeBeez). L’interesse di Lactalis è stato riferito ieri dall’ANSA.
La notizia ha sollevato la preoccupazione di Coldiretti. “Fermare la svendita del Parmigiano Reggiano ai francesi per non ripetere gli stessi errori commessi in passato con la cessione della Parmalat alla Lactalis”, ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Lactalis negli anni si è già comperata i marchi nazionali Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cadermartori e detiene circa un terzo del mercato nazionale in comparti strategici del settore lattiero caseario.
Charterhouse ha affidato a Rothschild l’incarico per valutare le alternative, che potrebbero anche includere la cessione del 100% del capitale. Il dossier si dice sia già stato portato all’attenzione dei fondi Capvest, Oxy Capital e QuattroR e di Italmobiliare, ma anche di gruppi industriali, tra i quali appunto Lactalis, ma anche Granarolo. Quest’ultima, però, avrebbe fatto sapere di non essere interessata al deal.
Nel 2018 Nuova Castelli ha avuto un giro d’affari di 460 milioni, con 27 milioni di ebitda e 190 milioni debito finanziario netto, di cui 100 milioni garantiti alle banche con forme di parmigiano reggiano.
Il fondo Charterhouse ha rilevato l’80% di Nuova Castelli nel 2014 per 350 milioni di euro, sulla base di un fatturato 2013 di circa 290 milioni, di un ebitda di 37 milioni e di un debito finanziario netto di 110 milioni, con il restante 20% che era rimasto in capo all’imprenditore Dante Bigi (si veda altro articolo di BeBeez).