Grotto spa, la società produttrice dei jeans a marchio Gas ha richiesto l’ammissione al concordato in bianco (si veda qui Il Corriere del Veneto). “Tale strumento è necessario per preservare in un contesto protetto la continuità e garantire la normale prosecuzione dell’attività”, ha dichiarato l’azienda in una nota diffusa nei giorni scorsi. Inoltre, Gas ha confermato l’interesse di alcuni investitori a entrare nel gruppo e avviato un piano di rinnovamento aziendale per consolidare la redditività e consolidare il posizionamento dell’azienda nel suo settore, che prevede la razionalizzazione dei canali distributivi e dei costi. L’advisor finanziario Deloitte sta raccogliendo le manifestazioni di interesse degli investitori interessati a sostenere il piano.
La società è controllata dalla famiglia Grotto, mentre il debito è in mano alla SGA, che ha ereditato i crediti deteriorati delle due banche venete, e al fondo Dea Capital CCR I, gestito da Dea Capital Alternative Funds sgr, che nel 2017 aveva acquistato dalle banche creditrici i crediti a medio-lungo termine di Grotto, insieme ai crediti di altre otto aziende (Canepa, Snaidero, Calvi, Pieralisi, Biokimica, Trend Group, Consorzio Latte Virgilio e Zucchi, si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre Unicredit, Intesa, Mps e UBI Banca hanno in pegno le azioni Grotto a garanzia dei finanziamenti erogati alla controllante Luna srl. Si parla di un’esposizione complessiva di 50-60 milioni di euro.
La società nell’ottobre scorso aveva siglato con i finanziatori un’intesa per la ristrutturazione del debito, che prevede la trasformazione di parte dei crediti in strumenti partecipativi e l’iniezione di 4 milioni di euro di nuova finanza, di cui una parte proveniente dalla famiglia Grotto (si veda altro articolo di BeBeez). Mentre dallo scorso maggio è stato nominato come nuovo amministratore delegato Angelo Rodolfi, lo stesso manager al quale era stato affidata l’anno scorso la gestione della fase più delicata della crisi di Pasta Zara (si veda altro articolo di BeBeez).
Gas è stata fondata nei primi anni ’70 da Claudio Grotto a Chiuppano (Vicenza). Dal 1984 disegna, produce e distribuisce collezioni di abbigliamento, calzature ed accessori con il marchio Gas per uomo, donna e bambino. Il denim è il core business dell’azienda. Oggi il Gruppo Grotto conta 2.400 punti vendita e 120 monomarca (53 diretti) in 56 Paesi, con oltre 650 dipendenti, di cui 313 appartenenti alla Grotto spa.
A partire dal 2005, la società ha intrapreso un progetto di riposizionamento del marchio, supportato da un piano di forte espansione in Europa e in Asia: oltre all’apertura di negozi e flagship store, la società ha affiancato al quartier generale italiano sei nuove filiali in Europa (Spagna, Germania, Austria, Francia, Regno Unito ed Ungheria) e tre in Asia (Hong Kong, Shanghai, Giappone). Investimenti che sono stati tuttavia penalizzati dalla crisi del 2008. L’ultimo bilancio depositato è quello del 2015, che evidenziava un valore della produzione di 73 milioni, rispetto agli 80 milioni dell’anno prima, con una perdita di 3,6 milioni e un indebitamento finanziario netto di 60 milioni, di cui 41 relativi ai finanziamenti con un pool di banche sottoscritto nel 2012.