Atlantia, gruppo quotato a Piazza Affari e controllato dalla famiglia Benetton, ha incaricato Goldman Sachs e Mediobanca di studiare la vendita di una quota del 30% di Telepass, gruppo specializzato nei sistemi di pagamento automatico del pedaggio autostradale di cui oggi Altantia controlla ail 100%. Lo riferisce Il Sole 24 Ore, precisando che Telepass potrebbe valere attorno ai 2 miliardi di euro e che in prospettiva ci sarebbe l’ipo.
L’asta potrebbe iniziare subito dopo l’estate. Il dossier sarebbe stato preso in considerazione sia da fondi infrastrutturali sia da fondi sovrani. Tra i fondi interessati rientrano Partners Group, General Atlantic, Kkr e Ardian. In ogni caso, l’investitore dovrebbe infatti entrare con una quota di minoranza, in vista di una successiva quotazione di Telepass. La decisione di cedere una minoranza è stata presa al termine di un percorso di crescita di Telepass in Europa. Grazie a una serie di accordi (con il gruppo francese Aprr-Area e con la spagnola Pagatelia) il sistema è infatti oggi utilizzabile anche in Francia, Spagna e Portogallo.
Il gruppo Telepass è nato nel 2017 per creare un sistema integrato di servizi per la mobilità urbana ed extraurbana. Nel bilancio 2018 di Atlantia si legge che il gruppo Telepass nel 2018 ha registrato ricavi operativi per 188 milioni di euro, in incremento di 16 milioni di euro rispetto al 2017, prevalentemente costituiti dai canoni Telepass per 116 milioni di euro, dalle quote associative Viacard per 21 milioni di euro e dalle Opzioni Premium per 27 milioni di euro. L’ebitda è stato di ben 111 milioni di euro, in incremento di 13 milioni di euro dal 2017. Al 31 dicembre 2018 gli apparati attivi Telepass sono 8,6 milioni (con un incremento di circa 342 mila unità rispetto al 31 dicembre 2017), mentre sono pari a 10,2 milioni gli apparati Telepass distribuiti. La società Telepass Pay, costituita a novembre 2016 e controllata al 100% da Telepass, con l’obiettivo di ampliare l’offerta al cliente dei servizi di pagamento legati alla mobilità in contesto sia urbano che extra-urbano, conta 303 mila clienti attivati al 31 dicembre 2018.
Il perimetro del gruppo Telepass include inoltre Urban Next, società di diritto svizzero che sviluppa software e applicazioni relative alla mobilità urbana; K-Master che opera nei sistemi di monitoraggio e gestione delle flotte di mezzi di autotrasporto attraverso una piattaforma informatica e talune applicazioni software dedicate; K-Master Broker (che il 30 maggio 2018 ha modificato la ragione sociale in “Telepass Broker”) che svolge l’attività di intermediazione assicurativa; e il 75% della partecipazione nella società Infoblu precedentemente detenuta da Autostrade per l’Italia. Nel febbraio scorso Telepass è entrata come socio nella startup italiana che offre il servizio di autolavaggio a domicilio Wash Out (si veda altro articolo di BeBeez).