Banca Popolare di Bari ha condotto nelle scorse settimane due operazioni di cartolarizzazione su crediti in bonis per circa 2 miliardi di euro complessivi, di cui una su crediti alle imprese per 1,2 miliardi e una su mutui residenziali per 850 milioni, il cui completamento è previsto per inizio settembre. Le due operazioni apporteranno liquidità aggiuntiva per 1,3 miliardi di euro. La banca si è avvalsa della consulenza dell’arranger Natwest e dell’advisor legale Orrick (si veda qui il comunicato stampa).
Più nel dettaglio, la cartolarizzazione di crediti a imprese ristruttura una precedente operazione condotta a maggio su crediti in bonis verso pmi, microimprese e artigiani e aggiunge un ulteriore portafoglio di crediti. L’operazione è stata condotta tramite l’spv 2019 Popolare Bari SME srl, che ha emesso due tranche di titoli asset backed senior con rating e due tranche di titoli junior senza rating (si vedano qui l’avviso in Gazzetta Ufficiale, il comunicato di Moody’s e il comunicato di DBRS). Dall’8 agosto scorso le due tranche senior sono quotate all’ExtraMot Pro di Borsa Italiana.
Nel dettaglio, l’spv ha emesso una tranche di titoli di Classe A1 per 681,378 milioni di euro, che pagano una cedola pari al tasso euribor 3 mesi più 40 punti base e che ha ottenuto da Moody’s rating Aa3 e da DBRS rating AA; e una tranche di titoli di Classe A2 da 66,361 milioni, che pagano una cedola pari al tasso euribor 3 mesi più 70 punti base, con rating A3 di Moody’s e A di DBRS. Le tranche junior sono invece, rispettivamente da 396,272 milioni e 57,819 milioni.
La stessa nota di Banca Popolare di Bari rivela anche lo scorso giugno la banca aveva ceduto un portafoglio di 50 milioni di euro di finanziamenti a impianti di energia rinnovabile sempre tramite una cartolarizzazione, dove Natixis ha investito nella tranche senior e il fondo Glennmont in quella junior.
A luglio la banca aveva invece comunicato di aver effettuato una cartolarizzazione sintetica su un portafoglio di crediti erogati a pmi e per l’acquisto di immobili residenziali per un totale di 3 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Questa operazione ha riguardato asset in bonis a differenza delle tre ultime cartolarizzazioni di crediti in sofferenza condotte negli ultimi anni dl gruppo bancario.
Popolare di Bari aveva infatti ceduto nell’ottobre 2016 a fondi specializzati e altri investitori istituzionali le tranche mezzanine e junior della prima operazione di cartolarizzazione da 480 milioni di euro di Npl. In quel caso la cessione del portafoglio era avvenuta a un prezzo pari al 30% del valore lordo (si veda altro articolo di BeBeez), grazie all’utilizzo della garanzia pubblica per le tranche senior (Gacs), che sono invece state mantenute in portafoglio dalla stessa Popolare di Bari.
Nel dicembre 2017 la banca aveva chiuso la sua seconda cartolarizzazione di non performing loan supportata dalla Gacs. Più nel dettaglio, Banca Popolare di Bari e la controllata Cassa di Risparmio di Orvieto hanno ceduto un portafoglio di Npl da 319,8 milioni di valore lordo a un veicolo di cartolarizzazione che ha emesso a sua volta tre tranche di note. Il portafoglio ceduto era composto per il 56% da crediti ipotecari e per il rimanente 44% da crediti chirografari (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso ottobre 2018, infine, la banca aveva partecipato alla cartolarizzazione multi-tranche e multi-originator da 1,7 miliardi di euro, sempre con Gacs per la tranche senior, tramite l’spv POP NPLs 2018, che aveva visto la partecipazione di ben 16 banche popolari, con Pop Bari che aveva ceduto il portafoglio più importante, da 800 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).