Salta la vendita del gruppo Kairos, società italiana specializzata in asset management controllata al 100% dal colosso del private banking svizzero Julius Baer dal gennaio 2018 e messa in vendita nel dicembre dello stesso anno (si veda altro articolo di BeBeez). Venerdì 30 agosto in serata la società elvetica ha infatti annunciato il cambio di strategia per la controllata italiana (si veda qui il comunicato stampa).
Tra i potenziali pretendenti a cui si dice che l’advisor Goldman Sachs avesse inviato il teaser c’erano Mediobanca, e Lombard Odier, ma ovviamente il dossier aveva risvegliato l’interesse di molti fondi di private equity con focus sui servizi finanziari (si veda altro articolo di BeBeez). Il dossier di Kairos sgr è finito sul tavolo di fondi del calibro di Apax Partners, Centerbridge, Altas Merchant, JC Flowers, Hellman&Friedman. Si dice che il dossier sia stato esaminato anche da Dea Capital (gruppo De Agostini) e Banca Profilo, ma che poi si siano chiamati fuori dalla partita. Così come pare che abbia fatto all’ultimo momento anche Mediobanca, che negli ultimi tempi era data in pole position, dopo che a fine luglio, in occasione di una conference call con le agenzie di stampa, il ceo Alberto Nagel aveva confermato che c’era un dialogo in corso.
Nell’aprile scorso il fondatore e amministratore delegato di Kairos, Paolo Basilico, era uscito dalla società, cedendo il posto a Fabio Bariletti (si veda altro articolo di BeBeez). Da allora, Kairos ha registrato ingenti deflussi di masse con un ovvio impatto negativo in termini di redditività. E si dice che sia proprio questa la ragione del dietrofront di Mediobanca.
Questa mattina a Milano Yves Robert-Charrue, Head Region Europe of Bank Julius Baer e presidente di Kairos, incontrerà a Milano la stampa per illustrare la strategia di Julius Baer relativa a Kairos nel quale potrebbero emergere ulteriori dettagli sulla sua mancata vendita. Il manager ha comunque già precisato nella nota di venerdì che la revisione strategica condotta dalla banca su Kairos “ha chiaramente dimostrato che Julius Baer costituisce il miglior proprietario possibile per Kairos, che ci offre un significativo potenziale per fortificare ulteriormente la nostra posizione nell’attrattivo mercato italiano della gestione patrimoniale”.
Julius Baer nella sua nota ha detto di aver “completato la revisione strategica della propria società affiliata italiana attiva nella gestione patrimoniale Kairos. Nei prossimi mesi, queste conclusioni si tradurranno in un dettagliato piano di implementazione, al fine di creare un ulteriore potenziale di crescita di Kairos nonché un potenziale per sinergie di ricavi addizionali. Tale obiettivo sarà raggiunto tramite una più stretta alleanza tra le attività di gestione patrimoniale di Julius Baer e Kairos, al servizio dei clienti domiciliati in Italia, uno dei mercati principali di Julius Baer. Ciò includerà un più ampio accesso ai prodotti e servizi nell’ambito di gestione patrimoniale di Julius Baer. Kairos rappresenterà inoltre un importante elemento negli sforzi di Julius Baer nel potenziamento delle proprie competenze d’investimento interne nell’ambito della filosofia di architettura aperta della banca”.
La valutazione che circolava per l’sgr era di 400-500 milioni di euro, sulla base del valore dell’ultima operazione condotta da Julius Baer: a inizio gennaio 2018 il gruppo svizzero aveva acquisito il restante 20% dell’sgr che ancora non possedeva, pagando 96 milioni di euro. Julius Baer aveva inizialmente acquistato il 19,9% di Kairos nel 2013 ed era poi salito all’80% nel 2016.
Secondo l’ultimo bilancio disponibile, quello del 2017, Kairos sgr aveva prodotto commissioni nette per 122,8 milioni, con un utile di 44 milioni e masse per 9,3 miliardi. Numeri che hanno permesso di staccare un dividendo ai soci di 43,9 milioni. Mentre a livello consolidato, la capogruppo Kairos Investment Management vantava commissioni nette per 199 milioni e profitti per 59,3 milioni. Il 2018 ha registrato però un utile consolidato in netto calo a 27,2 milioni.