Engineering, il gruppo specializzato nello sviluppo di software e nelle tecnologie al servizio di imprese pubbliche e private delistato da Piazza Affari nell’estate 2016 dai fondi NB Renaissance e Apax Partners, ha siglato un accordo per acquisire il 100% di Deus Technology. Lo scrive Il Sole 24 Ore, precisando che l’operazione ha un valore compreso tra i 30 e i 40 milioni di euro e che sarà mantenuto l’attuale management team, guidato dai fondatori Paolo Galli (ceo) e Pasquale Orlando (cmo).
Fondata nel 2010, Deus Technology sviluppa tecnologie per gli investimenti finanziari, operando nell’ambito delle decisioni di investimento che possono beneficiare del contributo della tecnologia per divenire digitali e automatizzate. In particolare, Deus propone sul mercato tecnologie e competenze per supportare la necessaria evoluzione dei servizi di consulenza verso il Digital Wealth Advisory ovvero un ecosistema digitale di prodotti, servizi e funzionalità per erogare consulenza personalizzata o standardizzata (roboadvisory). L’ex startup ha chiuso il 2018 con 5,4 milioni di euro di ricavi e un ebitda di 1,28 milioni (fonte Leanus). Accanto ai fondatori, in Deus avevano investito vari investitori privati, tra i quali Roberto Nicastro (si veda altro articolo di BeBeez). Gellify aveva acquisito una quota del 4% nell’ottobre 2018 (si veda altro articolo di BeBeez) e ha annunciato la exit da Deus Technology il 25 settembre scorso (si veda qui il comunicato stampa).
Apax Partners e NB Renaissance controllano oggi in parti uguali l’88% del capitale, mentre il restante 12% (con diritto di voto al 6%) fa capo alla famiglia Cinaglia. I fondi a inizio anno avevano deciso di avviare un processo di riorganizzazione dell’azionariato, dopo alcune manifestazioni d’interesse arrivate da alcuni grandi fondi di private equity internazionali come Permira e BC Partners. L’idea era che Apax disinvestisse del tutto, mentre si diceva che NB Renaisssance e la famiglia Cinaglia avrebbero reinvestito per una minoranza (si veda altro articolo di BeBeez). Il processo, però, ha poi subito uno stop, probabilmente in attesa di far crescere ulteriormente il business, peraltro già molto redditizio.
Engineering, guidato dal presidente Michele Cinaglia e dall’amministratore delegato Paolo Pandozy, viene valutato oltre 1,5 miliardi di euro. Una valutazione spiegata facilmente dai numeri. Nel 2018 il gruppo ha raggiunto un valore della produzione di 1,18 miliardi di euro, +15% da quota un miliardo di euro raggiunta a fine 2017, quando già era cresciuto di oltre il 10%. L’ebitda rettificato ha toccato quota 147,2 milioni dai 122,9 milioni del 2017 (+19,8%), quando era già cresciuto del 13,5%, e l’utile netto è stato di 57,7 milioni (+10% dai 52,3 milioni dell’anno prima, quando era cresciuto del 15,3%). Il tutto con un debito finanziario netto in calo a 69 milioni dai precedenti 138 milioni (si veda altro articolo di BeBeez).
(Articolo modificato lunedì 30 settembre 2019 alle ore 11.29. Si precisa che Engineering ha rilevato al 100% Deus Technology e si aggiunge il comunicato stampa dell’operazione di Gellify)