Arca sgr, società di asset management controllata al 90% da Bper e Banca Popolare di Sondrio, torna fare gola al private equity. Lo riferisce Il Sole 24 Ore, secondo cui sul tavolo dei due azionisti di maggioranza Bper (57,06%) e Banca Popolare di Sondrio (36,83%) sarebbero giunte le manifestazioni di interesse da parte di alcuni fondi interessati a entrare nel capitale. Al momento non sarebbero ancora in corso trattative formali, ma potrebbero essere avviate nelle prossime settimane, al fine di chiudere le valutazioni entro l’inizio del 2020. Arca sgr a fine settembre aveva 31,8 miliardi di asset in gestione.
Nei mesi scorsi le Bper e Banca Popolare di Sondrio avevano avviato con l’advisor McKinsey un processo di valutazione delle opzioni strategiche per la sgr da loro controllata, da cui erano emerse tre ipotesi: la quotazione sul mercato, l’integrazione con un partner industriale o l’apertura del capitale a un nuovo soggetto come un fondo. Dovrebbe essere quest’ultima l’opzione scelta; è stata scartata l’ipotesi di una vendita diretta anche perché i due istituti rimarrebbero legati alla sgr attraverso accordi distributivi di lungo termine.
Non è la prima volta che i fondi si fanno avanti per Arca sgr. Nel luglio 2018 avevano già presentato offerte per circa il 40% dell’sgr allora in mano a Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (si veda altro articolo di BeBeez), ma alla fine la loro quota era stata rilevata appunto da Bper e Banca Popolare di Sondrio. Prima ancora, a inizio novembre 2015, il fondo statunitense Atlas Merchant Capital aveva presentato alle banche azioniste un’offerta per rilevare la maggioranza della società, che aveva valutato addirittura un miliardo di euro. Successivamente si erano fatti avanti anche il fondo Usa Centerbridge e la concorrente italiana quotata Anima Holding, seguiti poi dai francesi di Amundi (asset manager del gruppo Credit Agricole) e dal fondo Ardian (si veda altro articolo di BeBeez).