GVS, tra i maggiori produttori mondiali di filtri e componenti per applicazioni nel settore medicale, del laboratorio, automobilistico, dei dispositivi di protezione individuale, degli elettrodomestici e nella filtrazione commerciale e industriale, studia lo sbarco a Piazza Affari. Lo riferisce Il Sole 24 Ore, precisando che nelle ultime settimane sarebbero stati scelti i consulenti e le banche global coordinator dell’operazione: Lazard (advisor finanziario), White&Case (advisor legale) e Mediobanca e Goldman Sachs (global coordinator).
Fondata nel 1979 da Grazia Valentini che nel 2002 ha passato le redini ai due figli Marco e Massimo Scagliarini, GVS è proprietaria di numerosi brevetti, nello sviluppo e nella fabbricazione di prodotti di microfiltrazione per applicazioni soprattutto nei settori medicale e automobilistico. Il gruppo ha chiuso il 2018 con circa 203 milioni di euro di ricavi e un margine di ebitda attorno al 22%.
Nel luglio 2017 GVS aveva annunciato l’acquisto dell’americana Kuss Filtration, uno dei principali produttori di filtri auto benzina. A vendere era stato il fondo Industrial Opportunity Partners e l’operazione era stata finanziata per circa 90 milioni da una pool di banche (con bookrunner e mandated lead arranger Bnl Bnp Paribas, Mediobanca e Unicredit e con Mediobanca che ha svolto anche il ruolo di coordinator e facility agent) e con l’emissione di un nuovo bond da 40 milioni sottoscritto in private placement da Pricoa Capital Group (gruppo Prudential Financial), che è andato a rifinanziare anche un bond da 10 milioni precedentemente già collocato in private placement da GVS alla stessa Pricoa (si veda altro articolo di BeBeez).