E’ finalmente in rampa di lancio il nuovo fondo per investire in infrastrutture promosso da Ania, l’Associazione nazionale tra le imprese assicuratrici, e gestito da F2i sgr. Lo ha scritto Radiocor nei giorni scorsi, precisando che il primo closing della raccolta s 250-300 milioni di euro potrebbe arrivare entro Natale o al massimo a gennaio, su un target di raccolta complessivo di 500 milioni, da raggiungere entro il 2020. Tra i primi sottoscrittori dovrebbero esserci Generali, Cattolica, Poste Vita, Intesa Vita, Axa e Allianz.
Il progetto era in fase di studio da tempo e la scorsa primavera si era saputo che F2i sgr aveva battuto la concorrenza di Deutsche Bank Asset Management e della svizzera Partners Group nella gara indetta da Ania per individuare il gestore del fondo (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso 8 novembre, in occasione della sua audizione alle Commissioni congiunte V (Bilancio, Tesoro e Programmazione) della Camera dei Deputati e 5a (Bilancio) del Senato della Repubblica, Farina aveva detto: “Con oltre 900 miliardi di investimenti (oltre il 50% del Pil), l’industria delle assicurazioni ha sempre sostenuto il debito pubblico, finanziando investimenti in titoli sovrani anche nei momenti più difficili. Grazie alla durata medio-lunga del risparmio che le viene affidato, effettua importanti investimenti nell’economia reale, finanziando imprese, opere infrastrutturali, nuove iniziative di private equity e start-up. Al fine di rafforzare le iniziative del settore in questo campo, facendo leva anche sulle positive modifiche intervenute nei mesi scorsi al quadro prudenziale Solvency II per questi investimenti, Ania ha recentemente dato vita ad un fondo dedicato. Tale fondo, finanziato dalle imprese di assicurazione, ha l’obiettivo di investire esclusivamente in infrastrutture italiane, incluse quelle a carattere sociale e ambientale. Al riguardo, abbiamo definito il relativo Regolamento, che prevede una stringente politica di investimenti in materia di criteri ESG (environmental, social and governance), e siamo ora al primo closing”.
F2i è la sgr guidata da Renato Ravanelli e partecipata da Cdp. Il Terzo fondo ha chiuso la raccolta a 3,6 miliardi di euro nel novembre 2018 (si veda altro articolo di BeBeez). In Italia, F2i detiene alcuni degli asset chiave a livello energetico, di trasporti e tlc per un valore complessivo di 5 miliardi di euro. Pochi giorni fa l’Antitrust ha dato il via libera all’acquisizione di Persidera spa da parte del Terzo fondo di F2i sgr annunciata lo scorso giugno, ma in cantiere da più di un anno e mezzo (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo starebbe ora lavorando per resentare un’offerta di acquisto per il produttore e distributore di energia elettrica e gas Sorgenia, inserendosi a sorpresa nella partita che sinora aveva sollevato gli interessi di fondi di private equity come Blackstone, Riverstone, Cvc ed Energy Capital e di soggetti industriali come Iren, Acea, la britannica Contourglobal e la cordata tra l’italiana A2A e la ceca Eph (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel gennaio di quest’anno, F2i si è aggiudicato la gara per la cessione del 55% dell’aeroporto regionale Trieste Airport di Ronchi dei Legionari per 32,8 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) e nel giugno 2019 ha acquistato il Gruppo Porto di Carrara spa, che detiene i porti di Carrara, Marghera e Massa Carrara (si veda altro articolo di BeBeez). E ora nel mirino di F2i ci sarebbero anche i porti di Monfalcone, Ravenna, Livorno, Savona e Napoli (si veda altro articolo di BeBeez).