Cdp ha investito 40 milioni di euro in Anthilia BIT III, il terzo fondo di private debt promosso da Anthilia Capital Partners sgr (si veda qui il comunicato stampa). Cdp si aggiunge ad altri investitori istituzionali, tra cui il Fei (Fondo Europeo per gli Investimenti), che nel giugno scorso ha investito anch’esso 40 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Grazie all’investimento di Cdp, il fondo raggiunge una disponibilità complessiva di oltre 245 milioni di euro. Nella cifra dei 245 milioni sono compresi 5 milioni di euro che saranno investiti dal team di gestione di Anthilia BIT III. Il fondo conta di raggiungere il target finale a quota 350 milioni entro il 2020.
Anthilia BIT 3 è stato lanciato nel novembre 2018, con un obiettivo di raccolta di 350 milioni di euro da destinare al supporto della crescita di almeno 45 imprese, di cui almeno la metà di dimensioni medio-piccole. Il fondo ha un target di rendimento lordo del 6-7% e investirà in bond di aziende con ricavi compresi tra i 20 e i 200 milioni di euro di ricavi, un ebitda maggiore del 5% e un rapporto tra debito finanziario netto ed ebitda inferiore a 4 volte, con un limite di concentrazione del 10% per singolo emittente e del 20% per singolo settore.
A differenza dei primi due fondi, Anthilia BIT III potrà investire anche sino al 20% della propria dotazione in note derivanti dalla cartolarizzazione di fatture commerciali trattate sulle piattaforme fintech, con un massimo del 10% per ciascun soggetto cedente. Anthilia sgr aveva sinora già investito direttamente in questo tipo di asset, acquisendo note di cartolarizzazione delle fatture trattate sulla piattaforma fintech Credimi (si veda altro articolo di BeBeez), ma d’ora in poi questo tipo di acquisti passerà appunto per il fondo BIT. Il fondo non potrà invece acquistare direttamente le fatture, perchè non è stata chiesta l’autorizzazione a Banca d’Italia per condurre anche l’attività di direct lending puro.
Nunzio Tartaglia, responsabile della Divisione Cdp Imprese, ha commentato: “L’investimento nel segmento dei fondi di credito diversificati consente di supportare aziende che, per dimensione propria o dello specifico intervento, non sono raggiungibili da Cdp in modalità diretta, su durate tipicamente non coperte dai tradizionali canali di finanziamento. L’adozione di questa ulteriore modalità di intervento indiretto auspichiamo sia in grado di attrarre nuovi investitori istituzionali nelle varie iniziative supportate da Cdp sul segmento delle MidCap”.
L’approccio di intervento del fondo di Anthilia è in linea con il piano industriale di Cdp che prevede, tra le altre, specifiche linee di intervento a supporto di pmi e midcap per il tramite di canali alternativi a quello bancario. In particolare, Cdp svolge il ruolo di anchor investor sia nel fondo sia in operazioni di emissione di minibond da parte di medie imprese e supporta lo sviluppo di asset class innovative quali operazioni di basket bond, avendo partecipato, dall’inizio del 2019, a operazioni per un valore complessivo di 165 milioni di euro.
Lo scorso aprile Cdp e Banca Finint hanno lanciato infatti l’Export Basket Bond Programme, un programma di emissioni obbligazionarie da 500 milioni di euro complessive, dedicato a società appartenenti alla community Elite di Borsa Italiana, che vogliano finanziare investimenti per la loro internazionalizzazione (si veda altro articolo di BeBeez). Contestualmente è stata collocata anche la prima emissione da 50 milioni di euro. Cdp (come anchor investor) e Banca del Mezzogiorno-Mediocredito Centrale hanno sottoscritto rispettivamente il 50% e il 40% della prima emissione di bond, Banca Finint ha a sua volta sottoscritto i bond, insieme ad altri investitori, e ha agito come arranger per mezzo della sua controllata Fisg.
Nel dicembre 2017 era stato lanciato il primo Elite Basket Bond, una cartolarizzazione di minibond con caratteristiche simili emessi contemporaneamente da società appartenenti alla community di Elite. I titoli derivanti dalla cartolarizzazione erano stati offerti a una platea di investitori istituzionali attraverso Elite Club Deal, la piattaforma di private placement dedicata alle società Elite, aperta a strumenti di debito, equity e convertibile. I titoli della cartolarizzazione erano stati sottoscritti per la maggior parte (circa 100 milioni) dalla Banca Europea degli Investimenti (Bei) e dalla Cdp, che hanno svolto un processo di due diligence e sottoscritto rispettivamente il 50% e il 33% dell’ammontare complessivo dell’emissione, mentre il resto è stato sottoscritto da una serie di altri investitori professionali fra cui Banca Ifis e fondi gestiti da Zenit sgr (si veda altro articolo di BeBeez).
Al momento Cdp è coinvolta anche nel progetto Fondo minibond per le pmi della Puglia, voluto dalla Regione Puglia e realizzato dalla finanziaria regionale Puglia Sviluppo in collaborazione con Unicredit, arranger dell’operazione. Il progetto prevede che la banca acquisti via via i bond emessi dalle pmi pugliesi non quotate, che li cartolarizzi e ceda i titoli asset backed a investitori istituzionali, con Cassa Depositi e Prestiti che sarà l’anchor investor e con Unicredit che a sua volta acquisterà il 5% delle asset backed securities (si veda altro articolo di BeBeez). Gli altri investitori saranno Mcc e le tre banche popolari della regione (Banca Popolare di Bari, Pugliese e Puglia e Basilicata). Con lo stesso approccio anche la Regione Campania sta lavorando al lancio del suo basket bond, in collaborazione con Sviluppo Campania e Banca Finint( si veda altro articolo di BeBeez). C’è da scommettere che anche qui Cdp vorrà fare da anchor investor.
Infine a metà novembre Cdp ha siglato con UBI Banca una partnership a supporto delle pmi del Sud, che prevede in primo luogo proprio lo sviluppo di basket bond, in relazione ai quali Cdp e UBI agirebbero in qualità di investitori principali, attraendo così ulteriori capitali privati (si veda altro articolo di BeBeez).