C’è una nuova puntata nella storia della crisi del gruppo Kipre, leader nella produzione di prosciutti di alta qualità a marchio Principe e King’s. Le ultime indiscrezioni riferite a fine dicembre dal Sole 24 Ore sono infatti che il dossier sia ora allo studio del Gruppo WRM, che fa capo al finanziere Raffaele Mincione.
Giusto poco prima della vigilia di Natale, infatti, è saltata la trattativa in corso con Oxy Capital, così come era accaduto lo scorso ottobre 2019, quando era saltata la trattativa in corso con il QuattroR (si veda altro articolo di BeBeez).
QuattroR aveva manifestato interesse a investire nel maggio scorso e proprio a fronte di questo interesse i consigli di amministrazione delle società del gruppo Kipre avevano depositato il 28 maggio al Tribunale a Trieste una domanda di ammissione alla procedura di ristrutturazione del debito sulla base dell’art. 182-bis della Legge Fallimentare.(si veda altro articolo di BeBeez)
Il gruppo Kipre da oltre 60 anni è leader nella vendita di prosciutti crudi e San Daniele Dop. Ha sede a Modena e fa capo a Mario e Sonia Dukcevich. Conta sei stabilimenti: uno a Trieste, due a San Daniele del Friuli, uno a Sossano (Vicenza) e due in provincia di Parma, per un totale di circa 500 posti di lavoro. Il gruppo comprende Kipre Holding spa e le controllate Principe di San Daniele spa, King’s spa e Sia.Mo.Ci. srl. Il gruppo ha chiuso il 2017 con 165 milioni di fatturato, un ebitda di 7 milioni e 130 milioni di debito netto (di cui 71 verso le banche e 46 verso i fornitori).
Nel febbraio 2017 aveva ricevuto un finanziamento da 18,6 milioni da Sace e Banca Akros (Gruppo Banco Bpm), per sostenere l’approvvigionamento delle materie prime e lo sviluppo del magazzino prodotti finiti, mantenere il presidio nei mercati europei e statunitense ed espandersi verso nuovi Paesi target (Canada, Messico e Russia).
Il gruppo Kipre ha comunicato la sua crisi con un annuncio a pagamento pubblicato sul Sole 24 Ore nel dicembre 2018, cogliendo di sorpresa dipendenti e sindacati. Nell’annuncio i due imprenditori si rivolgevano alla società e alla comunità finanziaria italiana, per denunciare il fatto che uno di 5 istituti bancari che avrebbero dovuto sostenere un “oculato piano industriale di crescita” si era ritirato facendo naufragare l’intera iniziativa.
Nel gennaio 2019 Kipre Holding ha chiesto l’ammissione al concordato in bianco al Tribunale di Modena, che ha dato il via libera il 31 gennaio al “concordato di gruppo”, ossia per Kipre e le sue controllate, fissando il 29 marzo come data entro la quale sarebbe dovuto essere presentato ai giudici il piano industriale. A fine febbraio 2019, però, il Tribunale di Modena ha inviato al Tribunale di Trieste tutta la documentazione per “non pertinenza sugli eventi descritti”.
Il gruppo Wrm è controllato dalla holding di diritto lussemburghese Time and Life sa ed è attivo, attraverso le sue società operative, nel private equity, activist investing, ristrutturazione aziendale, investimenti immobiliari, Npl e gestioni patrimoniali. Lo scorso luglio Wrm acquisito il Progetto Luce, un portafoglio di crediti deteriorati garantiti da 74 impianti fotovoltaici con una potenza complessiva di oltre 85 MWp del valore lordo di 180 milioni di euro da Mediocredito Italiano (gruppo Intesa Sanpaolo). L’operazione è stata la prima del suo genere nel mercato italiano dei crediti energy da fonte rinnovabile (si veda altro articolo di BeBeez). Attualmente Wrm è impegnato indirettamente nell’acquisizione di Auchan Italia. Wrm, infatti, partecipa al 49% al capitale di BDC Italia, controllata al 51% da Conad. L’operazione è stata annunciata lo scorso maggio ed è tuttora al vaglio dell’Antitrust (si veda altro articolo di BeBeez).