Anche Banca Generali sta studiando il suo Eltif (European Long-Term Investment Fund), che punta a lanciare il prossimo marzo. Lo ha detto ieri Andrea Ragaini, vice direttore generale del Wealth Management di Banca Generali, nel corso del suo intervento al convegno di presentazione della quarta edizione dei “Quaderni di ricerca Intermonte – Politecnico di Milano. Economia reale e private banking: analisi dell’impatto del settore sul Paese”, che si è svolto ieri presso Borsa Italiana (si veda altro articolo di BeBeez).
Regaini non ha fornito dettagli sul tipo di asset che saranno inclusi nel portafoglio del nuovo fondo, ma quello che è chiaro è che anche Banca Generali ha deciso di inseristi nel trend che vede private bank e asset manager tradizionali avvicinarsi al mondo dei private markets alla ricerca di rendimenti interessanti da offrire alla propria clientela privata, che abbia disponibilità patrimoniali e conoscenze finanziarie adeguate. Un lungo approfondimento sul tema si trova nel libro edito da EdiBeez, Private Capital. Esperienze e soluzioni. Ecco perché la finanza alternativa funziona, a firma di Stefania Peveraro.
Ragaini, senza parlare di Eltif, lo scorso settembre in un’ìintervista a Bluerating a margine del Forum Ambrosetti a Cernobbio aveva dichiarato che l’industria del risparmio gestito è reduce da una lunga fase di crescita e ora ha bisogno come sempre di evolversi con l’utilizzo di asset class innovative, come per esempio le strategie illiquide, di private equity o di private debt, che possono aggiungere nuove opportunità per i portafogli della clienetela e possono ampliare lo spettro delle possibili performance. E nei giorni scorsi anche Marco Bernardi, vice direttore generale di Banca Generali, aveva dichiarato a Repubblica: “Per contrastare la discesa dei tassi, tenendo sotto controllo il rapporto rischio-rendimento, crediamo sia anche importante allargare la diversificazione comprendendo, per le porzioni di portafoglio private che lo prevedono, anche soluzioni alternative e investimenti meno liquidi che nel lungo termine presentano molti fattori favorevoli. Quest’anno ci aspettiamo un ulteriore evoluzione dei portafogli in consulenza con soluzioni anche più tattiche e con proposte alternative dalle soglie di accesso più basse, perché riteniamo che tutti i clienti con adeguato profilo di rischio possano avere accesso all’opportunità di ricercare rendimenti nel lungo periodo, cercando maggiore decorrelazione dai mercati”.
Sempre con lo stesso obiettivo Banca Generali dalla scorsa primavera sta studiando un proprio club deal, dedicato agli investimenti in startup, alla cui strutturazione sta lavorando Maria Ameli, responsabile dei servizi non finanziari nella direzione di Wealth Management di Banca Generali (si veda altro articolo di BeBeez).