Cris Conf spa, azienda parmense famosa per il marchio di moda Pinko, ha incassato un finanziamento da 81 milioni euro da Cdp e da un pool di banche composto da Unicredit (global coordinator e banca agente), Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Ubi, Crédit Agricole Italia, Banca di Piacenza (si veda qui il comunicato stampa). Le banche sono state assistite nell’operazione dallo Studio legale Dentons.
Daniele Pini, cfo di Pinko, ha spiegato: “Tale operazione ci consente di ottimizzare la struttura finanziaria con una porzione di debito a lungo termine che abilita il percorso di crescita intrapreso negli ultimi anni, ulteriormente accelerato nel 2019 con un importante rafforzamento manageriale”.
Lo scorso giugno, infatti, Federico Bonelli (ex EY Transaction Advisory Services, responsabile della divisione fashion & luxury per l’Area Mediterranea; ex The Boston Consulting Group e d ex Bain & Company) è stato nominato nuovo general manager di Pinko con l’obiettivo di rafforzarne la presenza globale del brand e di spingerne la crescita in aree Europa, Asia Pacifico e Usa.
Pinko è nata alla fine degli anni Ottanta da un’idea di Pietro Negra, attuale presidente e amministratore delegato dell’azienda, e di sua moglie Cristina Rubini. L’azienda ha sede a Fidenza (Parma) e un posizionamento entry to luxury. La sua rete distributiva conta oltre 200 negozi monomarca, per lo più diretti, e oltre 1000 negozi multimarca premium in tutto il mondo. Il Brand, presente nei più prestigiosi department store internazionali e nelle principali vie del lusso, ha conseguito un valore della produzione per oltre 220 milioni di euro nel 2019 dopo i 210 milioni del 2018, quando aveva chiuso l’anno con ricavi netti per 198 milioni, un ebitda di 31,5 milioni e un debito finanziario netto di 53 milioni (Fonte Leanus). Pinko punta a un raddoppio del fatturato entro 3 anni.