I bondholder di Officine Maccaferri, cioé Carlyle e i suoi coinvestitori GLG e Stellex Capital Management (insieme l’Ad Hoc Group o AHG), hanno dato il loro via libra alla modifica del regolamento del bond da 190 milioni di euro per permettere, tra l’altro, di ricevere finanziamenti per un importo fino a 70 milioni di euro con l’obiettivo di sostenere il proprio rilancio e migliorare la propria situazione di liquidità; di avviare un processo di ristrutturazione e rilancio senza che si verifichi una “accelerazione automatica” del prestito; e (iii) di emettere obbligazioni aggiuntive per un valore nominale complessivo di 780 mila euro a favore dell’Ad Hoc Group, come corrispettivo per gli accordi raggiunti lo scorso febbraio con l’accordo di forbearance (si veda altro articolo di BeBeez), che bloccava la possibilità di istanze di pagamento dopo che l’azienda, a fine 2019, non aveva pagato una rata del debito.
Il via libera dell’assemblea dei bondholder, che ha votato in maniera favorevole in rappresentanza del 73,64% del valore delle obbligazioni, è stato annunciato lo scorso venerdì 13 marzo, contestualmente alla nomina dell’avvocato Ernesto Apuzzo come rappresentante comune degli obbligazionisti (si veda qui il comunicato stampa).
Intanto venerdì 13 marzo si è riunito anche il Consiglio di amministrazione di Seci, la holding del gruppo Maccaferri, che ha fatto il punto sull’offerta di salvataggio di Carlyle e dei suoi coinvestitori per la stessa Seci e per le controllate Samp e Officine Maccaferri, sulla base delle proposte avanzate a inizio marzo (si veda altro articolo di BeBeez). La bozza del piano prevedeva: nuova finanza per Seci (10 milioni), Samp (fino a 25 milioni) e Officine Maccaferri (60 milioni); il rimborso dei tre prestiti all’atto dell’omologa del concordato delle tre aziende, con l’erogazione di super senior post restructuring finance; garanzie su entrambi i prestiti; la diluizione di Seci al 4% di Officine Maccaferri, mentre gli obbligazionisti salirebbero al 96% del capitale. La proposta di salvataggio definitiva di Carlyle accettata da Maccaferri dovrebbe essere inserita nel suo piano concordatario, da presentare al tribunale di Bologna.
Una comunicazione circa la decisione del Cda di Seci se accettare o meno la proposta è quindi attesa a brevissimo, anche perché i tempi sono molto stretti. Ricordiamo infatti che lo scorso 13 febbraio la Procura della Repubblica ha presentato al Tribunale di Bologna istanza di fallimento ex articolo 162 della legge Fallimentare per Seci (si veda altro articolo di BeBeez). Il Tribunale ha accolto l’istanza e fissato per il prossimo 3 aprile l’udienza per sentire la società e i creditori ricorrenti in merito all’accertamento dei presupposti per la dichiarazione di fallimento. La Procura ritiene infatti che l’azienda versi in un “vero e proprio stato d’insolvenza irreversibile“, con un patrimonio netto negativo di oltre 65 milioni di euro al 31 dicembre 2018, in peggioramento a circa -120 milioni al 30 settembre 2019. L’istanza di fallimento era un atto dovuto della Procura, considerato che Seci non aveva rispettato la scadenza di gennaio 2020 per la presentazione del piano. Il processo di fallimento si interromperà quando la società presenterà al Tribunale il piano di rilancio.
Carlyle l’avrebbe quindi spuntata sugli altri pretendenti per il gruppo Maccafferri: il fondo di private equity Oxy, in tandem con Hps (si veda altro articolo di BeBeez); Fortress Investment Group (si veda altro articolo di BeBeez) e Quattro R (si veda altro articolo di BeBeez), che avevano presentato delle offerte nel 2019.
L’offerta di Carlyle e colleghi non riguarda altre società del gruppo per le quali infatti sono sul tavolo offerte avanzate da altri soggetti. In particolare, nel febbraio scorso Bonfiglioli Riduttori ha presentato un’offerta per Sampingranaggi, una delle sei divisioni di Samp messe in concordato nell’autunno 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Per Sampsistemi Cutting Tools si starebbe invece lavorando a una possibile joint venture con una società americana, riporta Il Resto del Carlino.
Il gruppo Maccaferri aveva aperto a inizio giugno 2019 la procedura di concordato con riserva per Seci holding; per Seci Energia, sub-holding del comparto energetico; e per Enerray, società del settore energia. Successivamente, hanno chiesto il concordato anche la società di costruzioni Sapaba, il produttore di zucchero Sadam e la società di factoring Felsinea Factor, per un totale di 400 dipendenti coinvolti sui 4.500 totali del Gruppo Maccaferri (si veda altro articolo di BeBeez) e Samp, società di ingegneria meccanica (si veda altro articolo di BeBeez). Al Tribunale è stato presentato il piano per Felsinea Factor, che sarà liquidata, e per Enerray, della quale è già stato affittato il ramo d’azienda manutenzione a Lt Holding (sempre settore fotovoltaico), che è già vincolata all’acquisto. Sapaba, Exergy (venduta nell’ottobre 2019 ai cinesi di NanjingTica Thermal Solution, si veda altro articolo di BeBeez) e Sebigas proseguono il loro percorso di concordato.