Clessidra sgr e Magnetar Capital ricapitalizzano Sisma spa, società che produce i notissimi stuzzicadenti Samurai, ma anche articoli per la casa, cotone idrofilo (Farmacotone) e derivati e prodotti per la cura della persona (come i dischetti levatrucco e i bastoncini puliorecchie Cotoneve). Sisma, fondata nel 1965 dalla famiglia Lotti, oggi opera con tre stabilimenti produttivi e un centro logistico dislocati nelle province di Mantova e Milano.
Secondo quanto risulta a BeBeez, infatti, nei giorni scorsi, sfidando il coronavirus, i due fondi hanno siglato l’accordo per ricapitalizzare la società che già aveva in corso una procedura di risanamento ex art. 67 della Legge Fallimentare sulla base di un piano attestato nel marzo 2010 e poi modificato nel 2015.
Il salvataggio si è reso necessario perché le cose per l’azienda negli ultimi anni sono ulteriormente peggiorate. Rispetto ai 50,7 milioni di ricavi e i 2,9 milioni di ebitda registrati nel 2015, infatti il bilancio 2018 evidenziava ricavi per 51,5 milioni e un ebitda di soli 800 mila euro, mentre a fine 2019 i ricavi sono poi scesi a 44,9 milioni, con un ebitda di 200 mila euro e debiti finanziari lordi complessivi per 73,7 milioni.
Già nel febbraio 2019 i creditori, dopo aver considerato un’ulteriore proposta di modifica dell’accordo firmato nel 2015 avanzata da Sisma, avevano così invitato la società a ricercare soluzioni alternative. Sisma ha così avviato un processo di vendita, coinvolgendo diversi operatori internazionali, sia industriali sia finanziari con Magnetar Financial che aveva sottoposto diverse offerte non vincolanti per l’acquisizione della società all’attenzione dei creditori.
Queste offerte erano state approvate dal Consiglio di amministrazione di Sisma e considerate come le più favorevoli per le parti coinvolte, ma non erano state accettate dai creditori. Lo scorso settembre Clessidra sgr, tramite il suo Clessidra Restructuring Fund, specializzato in UTP corporate, nell’ambito di un accordo più ampio che riguardava, da un lato, un gruppo di banche e Amco, e dall’altro 14 aziende verso le quali quei soggetti erano esposti (si veda altro articolo di BeBeez), aveva acquisito dagli istituti di credito finanziatori di Sisma alcuni debiti a medio termine della società per un valore nominale complessivo di circa 36 milioni di euro al 31 marzo 2019. Contestualmente Clessidra aveva avviato le discussioni con Magnetar con l’obiettivo di definire una possibile transazione congiunta per riequilibrare la situazione finanziaria della società. Magnetar ha poi a sua volta acquisito dagli altri creditori di Sisma (tra i quali figuravano anche Prelios e Dea Capital) tutti gli altri crediti a medio termine per un totale di 25 milioni. Successivamente Clessidra ha ceduto a Magnetar 6 milioni di euro dei suoi crediti verso Sisma. Al closing dell’operazione l’azionariato di Sisma vede Magnetar Capital e Clessidra quali unici azionisti, ciascuno al 50%, con pieno controllo della governance.
Nel dettaglio, l’operazione, perfezionata nel contesto dell’art. 67 della Legge Fallimentare, prevede:
- Conversione in capitale da parte degli investitori di tutti i crediti vantati nei confronti di Sisma, a eccezione di 2 milioni di euro con conseguente ricapitalizzazione di Sisma per circa 59 milioni
- Mantenimento di 2 milioni di euro di debito (quelli di cui sopra, divisi equamente tra i due fondi) con scadenza 31 dicembre 2024, a un tasso di interesse cash del 6% con possibilità di trasformarlo in PIK;
- Nuovi finanziamenti per 6 milioni di euro (divisi equamente tra i due fondi) bullet a scadenza 31 dicembre 2024 e tasso euribor 6 mesi più 12%, trasformabili in PIK.
Sia i 2 milioni di debito a medio lungo termine residuo sia la nuova finanza andranno rimborsati in anticipo, nel caso di cessione degli asset non strategici, che già sono stat individuati in una serie di terreni e fabbricati.