Inglass, multinazionale tascabile italiana attiva nella progettazione e realizzazione di sistemi a canale caldo per lo stampaggio a iniezione di materiale plastico, sta studiando come reperire capitali per accelerare la sua crescita, da realizzare anche tramite acquisizioni all’estero. Lo riferisce Il Sole 24 Ore, secondo cui l’azienda, affiancata da Mediobanca, sta esaminando tre opzioni: l’ingresso di un fondi di private equity; la quotazione in Borsa; un accordo strategico di nautura industriale. Al processo in corso sarebbe stato invitato un numero ristretto di soggetti.
Inglass fa capo a Maurizio Bazzo, che l’ha fondata nel 1987 focalizzandosi sugli stampi rotativi multicolore e multicomponente per l’illuminazione dell’auto. Nel 2000 l’azienda ha rilevato A.S. (Attrezzature Speciali), riconosciuta nel campo della costruzione di camere calde con un’esperienza ventennale sul mercato. Nel 2001 Inglass ha: creato la divisione HRSflow (Hot Runner System) dedicata alla progettazione e alla realizzazione di sistemi a canale caldo per lo stampaggio ad iniezione di materiale plastico; depositato il brevetto per la tecnologia Fail Safe, doppia resistenza e doppia termocoppia su iniettori e bracci, rivoluzionando il mercato delle camere calde. La società conta stabilimenti in Italia, Cina e Stati Uniti, e ha sede a San Polo Piave (Treviso). Inglass ha chiuso il 2018 con 150 milioni di euro di giro d’affari e un margine operativo lordo attorno ai 35 milioni.