Andrea Beltratti e Marco Formento sono entrati come non esecutivi director nel Consiglio di amministrazione di Kellify, la science company che studia l’impatto delle immagini sulle nostre emozioni (si veda qui il comunicato stampa). Riconfermato quale non executive director Riccardo Bianco, che è anche recentemente entrato come seed consultant nello Stanford University Institute for Innovation in Developing Economies, con l’obiettivo di formare i nuovi imprenditori nelle economie in via di sviluppo.
Andrea Beltratti è presidente di Eurizon Capital sgr spa, la società di asset management del Gruppo Intesa Sanpaolo e professore ordinario presso l’Università Luigi Bocconi di Milano, dove ricopre anche il ruolo di direttore dell’Executive Master in Finance di SDA Bocconi School of Management. Dal 2010 al 2013 è stato presidente del Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo. Marco Formento è dal 2012 Senior Vice President of Digital di Condé Nast Italia con la responsabilità di sviluppare in digitale tutti i brand dell’azienda. Precedentemente è stato Global Digital Director in De Agostini Publishing tra Milano, Londra e Tokyo e ceo della digital company de Il Secolo XIX dal 2001. Dal 1999 è stato, Global Digital Marketing Director di Avallain, una startup multinazionale di e-learning con uffici a Zurigo e San Francisco.
Kellify è stata fondata nel 2017 dal ceo Francesco Magagnini e da Fabrizio Malfanti (Chief AI Officer) come spin-off di Centrally, startup di Genova specializzata in intelligenza artificiale. La startup è basata a Genova e Seoul e conta un team di oltre 25 data scientist e product architect in continua espansione. Il suo obiettivo è dimostrare la capacità della scienza di sintetizzare nuovi linguaggi attraverso la forza dirompente delle immagini. Oggi la startup non si limita a comprendere quali emozioni siano in grado di trasmetterci una foto, una forma o un’opera d’arte, bensì supporta con l’intelligenza artificiale creativi ed executive di tutto il mondo nella perfetta sintonizzazione con il proprio target. La startup ha anche sviluppato un algoritmo che studia l’andamento delle aste e delle vendite di opere d’arte e artisti e sa individuare i pezzi che possono garantire la migliore liquidità nel breve periodo agli investitori (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, l’algoritmo si avvale di intelligenza artificiale, deep learning e reti neurali per captare impercettibili segnali, comportamenti e schemi ricorrenti tra i dati sull’operato di case d’asta, investitori e artisti, indicando quali opere aumentano il proprio valore. Il suo target sono wealth manager, banche d’investimento e fondi specializzati, che si avvalgono di Kellify per proporre investimenti in arte ai loro clienti.
Kellify ha raccolto oltre 3 milioni di dollari da investitori privati, di cui 1,74 milioni nel luglio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dicembre 2017 Kellify aveva emesso strumenti finanziari partecipativi sottoscrivibili esclusivamente in Ethereum (i primi di questo genere) per un equivalente di 1,1 milioni di euro, con diritti differenti di conversione sul successivo round di investimento.