Giovanni Bossi continua a sorprendere con nuove iniziative, da quando a marzo 2019 ha lasciato la guida di Banca Ifis dopo uno scontro con l’azionista di riferimento Sebastien Egon von Fürstenberg (si veda altro articolo di BeBeez). Questa volta Bossi punta a integrare in Banco delle Tre Venezie spa la sua Cherry 106 spa, la ex Cassiopea NPL, un intermediario finanziario iscritto al registro di Banca d’Italia di cui all’art. 106 Testo Unico Bancario, di cui Bossi ha acquisito il 65% lo scorso novembre (si veda altro articolo di BeBeez). Obiettivo dell’operazione è quello di far cambiare pelle alla banca e trasformarla in un operatore innovativo nel panorama creditizio e finanziario. Secondo quanto risulta a BeBeez, Bossi e gli altri azionisti di Cherry 106 ((più di una sessantina) apporteranno quest’ulima al capitale della banca, diventandone così azionisti con una quota del 51%. L’operazione dovrà ovviamente ottenere il via libera della Bce.
L’annuncio ufficiale di ieri di Bossi e di Banco delle Tre Venezie è molto più generico. La nota dice che il top banker e la banca stanno lavorando a un “rafforzamento sostanziale della banca” per farne “un operatore innovativo nel panorama creditizio e finanziario, che da un lato valorizzi le peculiarità del territorio e la forza della compagine sociale; dall’altro estenda la propria azione a nuovi settori, selezionando le opportunità di crescita e migliorando redditività e patrimonializzazione. Sarà così possibile avviare rapidamente un operatore bancario con ampio e variegato contenuto tecnologico, capace di affrontare con lungimiranza le sfide della finanza presente e futura, sempre più solido nel supporto ai clienti della Banca e agli stakeholder storici dell’Istituto per continuare ad incidere nel sostegno all’economia reale” (si veda qui il comunicato stampa).
Lo scorso aprile Cherry 106 ha lanciato la società tra avvocati Cherry Legal, insieme agli avvocati Renata Castellan e Irene Pirelli Marti (si veda altro articolo di BeBeez), con sede legale a Milano e operativa a Padova, che si occuperà di recupero giudiziale dei crediti, assistenza in fase di due diligence per l’acquisto di portafogli di crediti non-performing ed eventuali attività legali di carattere stragiudiziale connesse al business model di Cherry 106.
Uscito da Banca Ifis, Bossi aveva lanciato in precedenza anche Cherry srl, una società che sviluppa algoritmi di intelligenza artificiale per la valutazione dei portafogli dei crediti deteriorati (si veda altro articolo di BeBeez), che per il momento non fa parte dell’accordo con Banco delle Tre Venezie.
Banco delle Tre Venezie (BTV) è una società per azioni costituita nel 2006, la cui attività bancaria è iniziata nel dicembre 2008. BTV si propone sul mercato come banca fortemente orientata al cliente, specializzata nel servizio alle pmi, agli imprenditori proprietari e ai professionisti che affiancano il mondo imprenditoriale del Nord Est.
Il presidente del Banco delle Tre Venezie, Gabriele Piccolo, ha commentato: “Dopo 12 anni vissuti intensamente, attraversati da una delle più grandi crisi finanziarie della storia recente, aggravata dalla risoluzione delle due più importanti banche venete, consapevoli che per crescere era necessario fare qualcosa di innovativo, abbiamo individuato l’opportunità di proseguire e rafforzare la nostra storia e proiettare BTV nel futuro. La diversificazione del business e delle fonti di ricavo, unitamente al previsto sviluppo tecnologico, elementi centrali del nuovo progetto, rappresentano le linee guida per consentire a BTV di presentarsi come un solido e innovativo soggetto bancario che possa continuare a essere protagonista della vita economica e finanziaria del nostro territorio”.
Giovanni Bossi a sua volta ha detto: “Penso a quanto in questi mesi è successo, alla pandemia, alla necessità di liquidità delle aziende, alla perdita di posti di lavoro e penso che ancora una volta sia possibile lavorare per ricostruire un futuro con uno spirito da protagonisti. Quanto abbiamo costruito in questi mesi, con forti radici e risultati concreti, può ambire a passare con immediatezza a una scala maggiore, attraverso l’opportunità di integrarci in una struttura solida e con competenze forti”.