Andrà in quotazione all’Aim Italia entro fine ottobre Franchi Umberto Marmi, azienda leader a livello internazionale nella lavorazione e commercializzazione del marmo di Carrara.
L’operazione di business combination con TheSpac, infatti, è stata confermata a metà agosto, quando si è chiuso il periodo per l’esercizio del diritto di recesso che è stato esercitato per azioni rappresentanti il 27,045% del capitale, quindi una percentuale inferiore al 30% di soglia massima, che se superata avrebbe cancellato l’operazione (si veda qui il comunicato stampa). I recessi hanno un controvalore complessivo di 16,06 milioni di euro, calcolato al valore di liquidazione di 9,9 euro per azione.
A fine luglio l’assemblea di TheSpac, alla presenza del 54,273% del capitale, aveva approvato con il voto favorevole del 99,386% la business combination con Franchi Umberto Marmi. In totale, quindi, il 53,94% del capitale sociale di TheSpac aveva detto ok alla business combination, ma restava da capire che cosa avrebbe deciso di fare il restante 46% (si veda altro articolo di BeBeez). Ora, quindi, non ci sono più dubbi sul fatto che l’azienda sbarcherà sul listino. A partire da oggi e sino al prossimo 25 settembre 2020 le azioni oggetto di recesso sono offerte in opzione ai soci di TheSpac. Qualora, ad esito dell’offerta in opzione, residuino ancora ulteriori azioni oggetto di recesso, TheSpac potrà provvedere a collocarle presso terzi.
TheSpac era stata promossa nel maggio 2018 da Marco Galateri di Genola e Suniglia, Vitaliano Borromeo Arese, Giovanni Lega, Luciano Di Fazio e Gianluca Cedro in nome delle proprie rispettive società Sagittario (25,5%), Gb Par (28,38%), Lca Ventures (20,8%), Curepipe e Bambi entrambe con il 12,5% (si veda altro articolo di BeBeez). La Spac si era quota all’Aim Italia dopo aver raccolto 60 milioni di euro nel luglio 2018. I promotori hanno investito in TheSpac oltre 10 milioni di euro, di cui 8 milioni sottoscritti in azioni ordinarie.
Fondata nel 1971 dalla famiglia Franchi, e guidata dal presidente e amministratore delegato Alberto Franchi, la società produce marmi che sono stati utilizzati per la realizzazione della torre One del World Trade Center di New York e per gli interni di alcuni dei più prestigiosi appartamenti e alberghi di Park Avenue. La società ha chiuso il 2019 con un valore della produzione di 65,2 milioni di euro, un ebitda rettificato di 27 milioni (pari a un margine di ebitda del 41,3%), un utile netto di 16,6 milioni e una posizione finanziaria netta positiva per 6,4 milioni. Nel primo trimestre 2020 Franchi Umberto Marmi ha registrato un valore della produzione pari a 19,1 milioni, con un ebitda rettificato di 8,7 milioni, a fronte di una posizione finanziaria netta positiva per 7,4 milioni.
L’accordo tra la Spac e Franchi Umberto Marmi prevede una valorizzazione complessiva di quest’ultima pari a un equity value di 290 milioni, corrispondenti a un multiplo implicito EV/ebitda rettificato 2019 pari a 10,5 volte e a un multiplo implicito P/E 2019 pari 17,5 volte.