La famiglia Illy accelera sulla cessione della quota di di per un quota di minoranza di Illycaffé, la principale società del gruppo Illy, che era alla ricerca di un nuovo socio dal settembre 2019 allo scopo di sviluppare il mercato retail negli Usa (si veda altro articolo di BeBeez). Le ricerche però avevano subito uno stop per colpa del coronavirus. Poi a inizio estate erano riprese e a luglio su tavolo dell’advisor Goldman Sachs erano arrivate le prime offerte (si veda altro articolo di BeBeez).
Allora si parlava di manifestazioni di interesse da parte di Advent, Oaktree, TowerBrook, Blackstone e un gruppo del Qatar. Mentre oggi pare che in pole position ci sia Rhone Capital (si veda qui Il Sole 24 Ore). Le valutazioni che circolano sono relative a un multiplo di 15-16 volte l’ebitda, pari quindi a circa 1,2 miliardi di euro. Illycaffé spa ha chiuso il 2019 con ricavi complessivi per circa 520,5 milioni di euro, dopo i 483 milioni del 2018, quando aveva registrato un margine operativo lordo rettificato di 75,3 milioni e un utile netto di 18,1 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
Il canale retail monomarca fisico dell’azienda, fra franchising e proprietà, conta attualmente 259 punti vendita: 179 illy Caffè, di cui 17 a gestione diretta e 80 illy Shop, di cui 6 a gestione diretta. Nel 2018 sono stati aperti 37 punti vendita: 32 illyCaffè, di cui uno di proprietà a Vienna, e 5 illy Shop. A inizio agosto 2019 Illy aveva annunciato l’acquisto della divisione di Euro Food Brands, dedicata alla distribuzione dei prodotti nel Regno Unito (si veda qui il comunicato stampa).
Intanto anche l’altra società operativa del gruppo, Il Polo del gusto, che raggruppa i marchi di the (Dammann Frères), cioccolato (Domori), pasticceria inglese (Prestat), confetture (Agrimontana), vini (Mastrojanni) ed è guidato da Riccardo Illy, punta a trovare un partner di minoranza (si dice dal 20% al 40%) per accelerare la crescita, sulla base di una valutazione per il 100% attorno ai 250 milioni, così come dichiarato dallo stesso Riccardo Illy in un’intervista a La Stampa lo scorso gennaio (si veda qui WineNews).
Parallelamente sono ancora in corso anche riflessioni su un riassetto azionario a livello della holding del gruppo, dopo che nel gennaio scorso il fondo Peninsula Capital ha trovato un’intesa per acquisire il 23% della holding da Francesco Illy, che vorrebbe uscire dal capitale (si veda altro articolo di BeBeez). Ma l’ingresso del fondo Peninsula è soggetto al gradimento degli altri fratelli Andrea, Riccardo e Anna, insieme alla madre Anna Rossi, che controllano il gruppo alimentare triestino valorizzato intorno al miliardo di euro. Questi starebbero valutando altre soluzioni rispetto a quella di Peninsula e si dice che in lizza ci sia il fondo Fsi, guidato da Maurizio Tamagnini.