Il rivenditore italiano di abbigliamento Conbipel, controllato dal fondo Oaktree Capital Management, va verso l’amministrazione straordinaria. Entro 30 giorni arriverà infatti un commissario, che a distanza di un mese dal suo insediamento si dovrà pronunciare sul futuro della catena.
Lo hanno riferito nei giorni scorsi fonti sindacali della UIL in una nota in cui precisano:”L’amministrazione straordinaria potrebbe aprire la strada alla vendita parziale della rete di vendita o peggio ancora alla messa in discussione della continuità aziendale. Occorre lavorare per dare rilievo alla vertenza” (si veda qui il comunicato stampa della UIL). Paolo Andreani della UILTuCS nazionale, ha commentato: “E’ necessario il coinvolgimento del Ministero dello Sviluppo Economico che possa agevolare l’amministrazione straordinaria e la ricerca di investitori in grado di assicurare liquidità per sostenere la continuità aziendale”. Oggi l’azienda conta 433 dipendenti in Piemonte, di cui 169 negli uffici di Cocconato, 85 nei magazzini e 22 nei negozi. Conbipel aveva depositato il 18 marzo scorso una domanda di concordato preventivo in bianco presso il tribunale di Asti (si veda altro articolo di BeBeez).
Conbipel è nata nel 1958 a Cocconato d’Asti (Asti) come rivenditore di capi in pelle di qualità e poi si è allargata alla produzione tessile. Conta 1.200 dipendenti in tutta Italia. L’azienda, finita in crisi, è stata rilevata nel 2007 dal fondo specializzato in turnaround aziendali Oaktree (a sua volta controllato dal 2019 da Brookfield Asset Management, si veda altro articolo di BeBeez) tramite il veicolo Ocm Luxembourg Stilo Investment sarl. A vendere era stata la famiglia Massa.
A fine giugno 2014 il Tribunale di Asti aveva omologato l’accordo di ristrutturazione dei debiti sulla base dell’art. 182-bis della Legge Fallimentare (si veda qui il Decreto di omologa). Terminato il percorso di ristrutturazione, il gruppo era uscito dal tunnel e Oaktree nell’ottobre 2015 l’aveva messa in vendita (si veda altro articolo di BeBeez), ma senza successo. Il fondo aveva lamentato nel tempo un progressivo calo delle vendite e negli ultimi anni il numero degli addetti astigiani è stato praticamente dimezzato. La società al marzo 2019 aveva ricavi per 198 milioni di euro, un ebitda negativo di 5,3 milioni e una posizione finanziaria netta di 18,2 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
(19 novembre 2020 – Si aggiunge qui il testo del decreto del Tribunale di Asti che dichiara inammissibile il concordato preventivo perhé la società non ha presentato il piano concordatario entro la scadenza prevista).