Eco Eridania spa, società di Arenzano (Genova) specializzata in raccolta, trasporto, stoccaggio, trattamento e smaltimento di rifiuti speciali, parte della community Elite di Borsa Italiana, ha acquisito Tecnoambiente spa, società toscana che ha sviluppato una piattaforma per il trattamento dei rifiuti speciali di origine industriale pericolosi e non pericolosi, solidi e liquidi e che si affiancherà alle piattaforme già controllate dal gruppo EcoEridania, Alfarec in Emilia-Romagna ed E2 in Lombardia. Tecnoambienta, inoltre, è autorizzata alla realizzazione di un impianto inertizzatore di rifiuti speciali pari 80.000 tonnellate all’anno, che sarà realizzato nel corso del 2021 e consentirà al gruppo EcoEridania di entrare nel mercato del trattamento chimico fisico dei rifiuti solidi. A vendere è stata la famiglia Bertini (si veda qui il comunicato stampa).
EcoEridania spa è stata assistita dagli studi legali SCP e Rossi-Finamore, mentre la parte venditrice è stata assistita dallo studio legale Selmi Tremolanti e dallo studio Bonamici. Le operazioni notarili sono state affidate allo Studio Zabban – Notari – Rampolla & Associati. EY ha agito al fianco di EcoEridania per gli aspetti relativi alle due diligence.
EcoEridania è controllata dal giugno 2018 dal fondo Icon Infrastructure Partners IV e al suo terzo giro di private equity, con la famiglia del fondatore e amministratore delegato di Eco Eridania, Andrea Giustini, che ha reinvestito per una minoranza con la sua holding Roccaforte srl (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, il Fondo Italiano d’Investimento aveva investitoin EcoEridania nel 2011 e poi aveva ceduto la sua quota nel 2014 a Xenon Private Equity, che a quel tempo era già diventato azionista di Eco Eridania, dopo aver convertito dei bond convertibili. Da allora Eco Eridania ha condotto un’importante campagna di acquisizioni finanziata con l’emissione di bond sottoscritti in private placement da fondi specializzati.
In particolare, nel dicembre 2014 la società ha emesso un minibond da 10 milioni di euro che era stato interamente sottoscritto dal fondo Muzinich Italian Private Debt per consentire di sostenere il piano di sviluppo dell’azienda genovese, che prevedeva sia investimenti funzionali alla crescita organica, sia acquisizioni di aziende del settore. Nel novembre 2015 la società aveva poi comprato Eco Mistral srl, a sua volta specializzata nella raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti di origine sanitaria e industriali. Anche in quel caso l’operazione era stata supportata con un’emissione di bond, per un controvalore non precisato, che era stata tutta sottoscritta dal fondo di Muzinich. Infine, nel novembre 2016, Eco Eridania, aveva collocato in private placement le prime due tranche di un bond da 82,5 milioni di euro che erano state interamente sottoscritte sempre dai fondi Muzinich European Private Debt e da Pemberton Emmdf I Holdings e Pemberton Debt Holdings I, mentre contestualmente gli azionisti avevano sottoscritto un aumento di capitale da 20 milioni. Il tutto per supportare l’acquisizione di Mengozzi, società di Forlì specializzata nello smaltimento dei rifiuti sanitari. Nel settembre 2018 il gruppo ha poi concluso una complessa operazione di finanziamento con un pool di banche formato da Banco Bpm (nel ruolo anche di banca agente), Natixis e UBI Banca. Il finanziamento è destinato in parte al rimborso di linee di credito esistenti e in parte al finanziamento di investimenti e del capitale circolante netto (si veda altro articolo di BeBeez).
Andrea Giustini ha così commentato l’acquisizione di Tecnoambiente: “Una nuova operazione strategica che ci consentirà di allargare la nostra offerta di servizi, intercettando un mercato che oggi non copriamo. Il nostro percorso, anche grazie all’ingresso del nuovo socio finanziario ICON infrastructure, è finalizzato a ripercorrere la strada costellata di successi nel settore dei rifiuti sanitari, diretto ad acquisire un ruolo di primo piano nel panorama dello smaltimento dei rifiuti industriali”.