La fintech italiana quotata a Londra Supply@Me Capital, attiva nel settore della cosiddetta inventory monetisation (la valorizzazione del magazzino di aziende industriali), ha siglato un accordo con un gruppo bancario europeo Shari’a Funding Specialist per lanciare, insieme al partner mediorientale iMass Investments, una versione conforme alla Shari’a della sua piattaforma di inventory monetisation (si veda qui il comunicato stampa). Il nome del gruppo bancario non sarà reso noto fino al completamento del processo di autorizzazione della Shari’a.
L’accordo segue quello siglato nei giorni per il lancio della piattaforma negli Usa con The Trade Advisory, società fondata dal ceo Anthony Brown e specializzata in international trade and finance (si veda qui il comunicato stampa).
iMass dallo scorso agosto è il partner per il mercato mediorientale di Supply@Me, con l’obiettivo di investire direttamente in aziende leader e importanti progetti di sviluppo e commerciali nella regione Emea, inclusi i settori industriale, generi alimentari, commercio in generale, immobiliare e servizi (si veda qui il comunicato stampa). Il gruppo bancario Shari’a Funding Specialist ha una vasta divisione che si concentra sulla creazione, commercializzazione e distribuzione di prodotti conformi alla legge religiosa islamica per investitori professionali e qualificati sia nell’area del Golfo che a livello internazionale. L’accordo stretto con il gruppo bancario in questione consentirà quindi a Supply@Me di aprire il proprio business anche alle istituzioni Shari’a compliant. Supply@Me e iMass collaboreranno quindi con lo Shari’a Funding Specialist per il processo di autorizzazione della Shari’a per la piattaforma; gestire l’onboarding di un portafoglio iniziale di società clienti acquisite tramite il network dello Shari’a Funding Specialist e le estese relazioni commerciali e bancarie di Khaled Abdulla Almass, proprietario di iMass; e consentire allo Shari’a Funding Specialist di raccogliere capitali attraverso la distribuzione di note o certificati conformi alla Shari’a emessi dalla piattaforma di inventory monetisation conforme alla Shari’a. Si prevede che il processo di autorizzazione della piattaforma di Inventory Monetisation conforme alla Shari’a sarà completo per la fine di dicembre 2020, in modo che la prima transazione conforme alla Shari’a possa essere regolata nel primo trimestre del 2021.
Supply@Me è controllata oggi al 54,06% da TheAvantGarde Group spa, che fa capo ad Alessandro Zamboni. E’ socio anche un gruppo di investitori che nel giugno 2019 avevano sottoscritto in club deal un aumento di capitale da 2 milioni di euro, sulla base di una valutazione del 100% di 25 milioni; altri investitori sono Equita sim e Ceresio sim per conto di loro clienti privati, che hanno investito in club deal, e l’asset manager maltese Parrot Capital (Global Capital Plc).
La società si è quotata al mercato principale del London Stock Exchange nel marzo scorso, con una capitalizzazione di ben 227,5 milioni di sterline e un flottante del 26%, a seguito della fusione inversa tra la scaleup fintech italiana Supply@ME srl e Abal Group, una cosiddetta cash-shell company, che sino a inizio febbraio 2020 era quotata all’Aim di Londra e che è stata ribattezzata appunto Supply@MeCapital (si veda altro articolo di BeBeez).
Supply@Me lo scorso ottobre ha annunciato che i suoi soci di controllo in coinvestimento con un fondo alternativo hanno l’intenzione di acquistare una banca in Europa, che quindi potrà fungere da investitore in tutte le cartolarizzazioni che via via Supply@Me porterà sul mercato. In particolare, la banca si impegnerà a erogare sino a 8 miliardi di euro in 5 anni per supportare tutte le iniziative internazionali di Supply@Me, che sta ampliando l’attività dall’Italia al Regno Unito e al Medio Oriente, per arrivare poi anche negli Usa. A questo fine il fondo si è impegnato a ricapitalizzare la banca, una volta ottenuta l’autorizzazione all’acquisto da parte delle Autorità di vigilanza (si veda altro articolo di BeBeez). A comprare la banca saranno, oltre al fondo, di cui al momento non è noto il nome, i due azionisti 1AF2 srl e The AvantGarde Group spa, entrambi riconducibili a Zamboni. A fine settembre, infatti, 1AF2 srl ha acquisito l’intero capitale di The AvantGarde Group per 91 milioni di euro. Lo studio Sinopoli & Partners, ha assistito 1AF2 srl. Tra i venditori, IWEP Ltd, società di diritto inglese, è stata assistita dallo studio Tonucci & Partners (si veda qui il comunicato stampa). L’acquisizione è stata realizzata attraverso l’esercizio di opzioni di acquisto, ha realizzato la exit di tutti i soci che avevano fatto ingresso in The AvantGarde Group nell’ambito di una operazione perfezionata alla fine del 2018, riportando sostanzialmente alle origini l’azionariato.