Pro-Gest spa, leader in Italia nella produzione di carta, cartone, imballi e packaging, ha annunciato nei giorni scorsi l’emissione di bond secured per un totale di 200 milioni di euro che saranno sottoscritti in private placement interamente dalla piattaforma di Global Credit di Carlyle e i cui proventi serviranno a rifinanziare il debito esistente e supportare la crescita del gruppo (si veda qui il comunicato stampa). Credit Suisse ha agito come sole placement agent dell’operazione, mentre Latham & Watkins è stato l’advisor legale
Nel dettaglio, ora Pro-Gest Group, emetterà bond in due tranche, da 90 milioni e 35 milioni di euro, entrambe con scadenza 2025, che saranno sottoscritte da Carlyle entro fine anno e che andranno a rifinanziare il debito del gruppo e delle controllate Cartiere Villa Lagarina spa e Tolentino spa. In aggiunta, Carlyle si è impegnato a sottoscrivere altri bond che saranno emessi dalla controllata Cartitalia srl sino a un massimo di 75 milioni di euro. Questi bond saranno emessi entro fine 2021 e serviranno a supportare la crescita del gruppo.
Pro-Gest era da più di un anno alla ricerca di una soluzione per mettere in sicurezza la struttura finanziaria (si veda altro articolo di BeBeez). Le opzioni sul tavolo sono state le più varie, dalla cessione di asset non strategici sino alla ricerca di un nuovo socio, il tutto mentre il gruppo aveva chiesto un waiver agli obbligazionisti sul rispetto dei covenant fissati per il suo bond da 250 milioni con scadenza 2024 e cedola 3,25% collocato a dicembre 2017 e quotato all’ExtraMot Pro e alla Borsa del Lussemburgo (si veda altro articolo di BeBeez). L’emissione di quel bond aveva seguito sempre quell’anno il collocamento in private placement due bond per complessivi 61 milioni. L’emissione era finalizzata al completamento dell’investimento per i lavori di trasformazione della Cartiera di Mantova. In precedenza il gruppo aveva quotato in due fasi all’ExtraMot Pro dei minibond della controllata Cartiere Villa Lagarina.
I problemi di Pro-Gest sono nati contestualmente a investimenti importanti condotti sullo sviluppo di un nuovo impianto della controllata Cartiera Villa Lagarina a Mantova, la cui attività era stata però bloccata dalle autorità locali per irregolarità nella richiesta dei permessi. Un investimento che quindi aveva pesato per ben 10 milioni sull’ebitda dello scorso anno senza avere ritorni. Non solo. A maggio 2019 l’Antitrust, al termine di una lunga istruttoria che aveva coinvolto anche altre imprese e gruppi attivi nei mercati dei fogli in cartone ondulato e degli imballaggi in cartone ondulato in Italia, aveva comminato a Pro-Gest una multa da 47,5 milioni ben superiore agli 8 milioni accantonati al fondo rischi da parte del gruppo. Il TAR del Lazio, al quale il gruppo si era appellato, aveva poi concesso al gruppo di iniziare a pagare solttanto a partire dal luglio 2020 e di rateizzare i pagamenti. Tutto questo si era andato a innestarsi su una situazione di leva piuttosto tirata e il prezzo dei bond era crollato sino a quota 46 centesimi nell’ottobre 2019. Ora il titolo è tornato poco sotto quota 94 centesimi. Lo scorso giugno Standard&Poors’ ha abbassato il rating corporate e il rating del bond da 250 milioni a CCC+ da B- (si veda qui il comunicato stampa).
A fine settembre il debito finanziario netto del gruppo ammontava a 442,3 milioni di euro, dai 465 milioni di fine 2019, mentre i ricavi consolidati dei nove mesi sono scesi a 306,1 milioni di euro dai 323,7 milioni dei nove mesi 2019, con un ebitda rettificato invece in crescita a 58,2 milioni da 53,6 milioni (si veda qui il Rendiconto intermedio dei nove mesi 2020). Il bilancio consolidato del 2019, invece, si era chiuso con 449 milioni di euro di ricavi e 70,7 milioni di ebitda rettificato.