Nell’anno del Covid-19 il leader del factoring alle aziende distressed Generalfinance ha registrato un balzo del turnover del 29% a quota 761 milioni di euro a fronte di 561 milioni di crediti erogati (+26%), crediti verso la clientela per 176,5 milioni (+33,8%), con un margine di intermediazione di 17 milioni (+27%), un margine di interesse di 4,1 milioni (+19%) e un utile netto di 5,3 milioni (+27%). Il tutto a fronte di un patrimonio netto di 22 milioni, un Roe adjusted del 36%, un NPE ratio lordo dello 0,6%, un Texas ratio del 3% e un Total Capital ratio del 10% circa, contro un minimo regolamentare del 6%. Lo ha reso noto ieri la società (si veda qui il comunicato stampa).
Si tratta di buoni numeri, anche se al di sotto dei target del piano industriale 2019-2021, così come aggiornato lo scorso marzo (si veda altro articolo di BeBeez), che prevedeva un turnover a 910 milioni di euro a fine 2020 e 1,2 miliardi di euro a fine 2021, a fronte di circa 590 milioni nel 2019 (con un CAGR 2019-2021 del 44%, si veda altro articolo di BeBeez); un erogato atteso a 683 milioni nel 2020 e a 923 milioni nel 2021, a fronte di circa 445 milioni nel 2019 (CAGR 2019-2021 del 44%); crediti verso clientela per 171,1 milioni nel 2020 e circa 205 milioni a fine 2021, a fronte dei circa 132 milioni a fine 2019 (CAGR 2019-2021 del 25%); oltre 2 milioni di investimenti in ICT per l’aggiornamento e lo sviluppo della piattaforma informatica proprietaria; un utile netto a 8 milioni nel 2020 e a 12,2 milioni nel 2021; un ROE del 46% nel 2026 e di oltre il 57% nel 2021, rispetto al 27,6% del 2019 e un margine di intermediazione poco sotto i 21 milioni nel 2020 e di 28,6 milioni nel 2021 (CAGR del 45%).
“I risultati realizzati da Generalfinance nel 2020 sono stati molto positivi, se teniamo conto del complesso contesto operativo con la chiusura, nel secondo trimestre, di gran parte delle attività produttive e un calo del Pil atteso a oltre 9 punti percentuali. Cresciamo del 29% in termini di turnover con una redditività sul capitale (Roe) del 36% circa. Generalfinance continua a supportare le aziende fornendo liquidità in maniera rapida ed efficiente grazie alle opportunità di smobilizzo del circolante che lo strumento del factoring, nostro core business, crea. Contiamo di operare con grande intensità anche nel 2021 per supportare al meglio le pmi, nostro target di riferimento, fornendo servizi di credit management a forte valore aggiunto”, ha commentato Massimo Gianolli, amministratore delegato di Generalfinance.
Tra le novità del 2020, ricordiamo l’accordo siglato in ottobre con il gruppo Prelios per fornire i suoi servizi di gestione e smobilizzo del capitale circolante, contribuendo a fornire nuove risorse finanziarie alle aziende in difficoltà (si veda altro articolo di BeBeez); e l’accordo siglato a luglio con Oxy Capital e Vertex Partner per fornire finanza a supporto del circolante delle aziende che entreranno nella loro Piattaforma di Rilancio Industriale, una piattaforma di fondi per sostenere le aziende in difficoltà e le banche loro creditrici con un focus nei settori turismo, alimentare e meccanica (si veda altro articolo di BeBeez).
La società, fondata nel 1982, opera presso dalle due sedi di Milano e Biella con un team di circa 50 professionisti. La capogruppo Gruppo General Holding srl (GGH), controllata dall’amministratore delegato di Generalfinance, Massimo Gianolli, detiene una partecipazione del 53% circa del capitale di Generalfinance, mentre Credito Valtellinese (CreVal) è azionista con una quota pari al 47% circa. CreVal aveva rilevato una quota del 46,81% della società nel giugno 2017, acquistandola da GGH (si veda altro articolo di BeBeez). Generalfinance nel marzo 2020 aveva comunicato l’intenzione di valorizzare la società tramite trade sale o quotazione in Borsa, in linea anche con quanto previsto dagli accordi parasociali in essere tra GGH e Credito Valtellinese (si veda altro articolo di BeBeez).