Il fondo americano Peak Rock con sede ad Austin in Texas, specializzato in operazioni di mid-market sia sull’equity sia sul debito, è in trattativa per acquisire AMB Packaging spa, una delle prime aziende in Europa per la produzione di film plastici rigidi e flessibili controllata dalla famiglia Marin (con circa il 67%) e partecipata dal fondo Friulia (con il 33%). Lo riporta Il Sole 24 Ore, secondo cui l’asta è in corso da qualche mese ed è gestita dall’advisor finanziario William Blair.
Fondata a San Daniele del Friuli (Udine) nel 1969, AMB Packaging è guidata dal presidente e ceo Bruno Marin ed è oggi uno dei più evoluti produttori di film ad alta barriera in Europa, offre una vasta gamma di prodotti adatti per il packaging alimentare, per il packaging di prodotti di largo consumo e per prodotti industriali. Con processi produttivi innovativi nella stampa, nell’accoppiamento e nella produzione di film rigidi e flessibili, Amb affianca il suo nome ai più noti marchi dell’industria alimentare della grande distribuzione nella fornitura di lastre ad alta barriera, film stampati e laminati, film per accoppiamento, per il confezionamento in Map e sotto vuoto.
Friulia aveva investito nel febbraio 2019 2,5 milioni di euro in aumento di capitale (si veda qui il comunicato stampa di allora), per rafforzare la struttura patrimoniale e finanziaria dell’azienda con il fine di sostenere il suo progetto di espansione in termini di capacità produttiva e offerta di prodotto. Pochi mesi dopo, nel giugno 2019, AMB aveva annunciato l’acquisizione della britannica TDX (Europe) Limited, con sede a Newcastle, leader sul mercato inglese per la progettazione e prototipazione evoluta di imballaggi in PET e RPET (polietilene tereftalato riciclato e non). L’operazione era stata finanziata da AMB con l’emissione di un minibond che era stato sottoscritto dal Fondo pmi Italia II gestito da Finint Investments sgr (anchor investor), dalla stessa Friulia e da Banca Popolare dell’Alto Adige (si veda qui il comunicato stampa di allora). Grazie a quell’acquisizione, il gruppo ha chiuso il 2020 con circa 180 milioni di euro di fatturato e circa 16 milioni di ebitda, in netto rialzo dai 108,8 milioni di euro di ricavi del 2019 e 3,7 milioni di ebitda, a fronte di un debito finanziario netto di 36,1 milioni (si veda qui l’analisi Leanus).