Lucart, società a capo dell’omonimo gruppo lucchese che detiene i marchi di carta igienica Tenderly e di carta per la casa Tutto, ha acquistato il 100% della britannica ESP Ltd (Essential Supply Products Ltd), il principale produttore indipendente in Gran Bretagna di carta tissue per utilizzi diversi da quello domestico (si veda qui il comunicato stampa). A vendere è stato il fondatore Carl Theakston.
Equita K Finance e la inglese Orbis Partners sono stati gli advisor finanziari di Lucart, Mills & Reeve quello legale, mentre Mazars si è occupata della due diligence.
ESP Limited (Essential Supply Products), fondata nel 1990 a Malvern (Worcestershire), offre una vasta gamma di prodotti per pulizia professionale, hotel, ristoranti, catering, industrie e applicazioni sanitarie, un settore in cui il consumo annuo pro-capire in Gran Bretagna, 17 kg, è sensibilmente superiore all’Italia (14,5 kg). La società ha chiuso il 2020 con 24 milionidi sterline di ricavi (30 milioni di euro) e impiega 85 persone su 5 diverse linee di trasformazione. Gli impianti produttivi si sviluppano su una superficie di 77.000 mq, di cui 15.000 coperti.
L’acquisizione si inserisce nel piano di sviluppo e ed espansione internazionale, soprattutto in Europa, di Lucart. Il gruppo è nato nell’aprile 2013 come risultato della fusione per incorporazione di Fato Professional spa, Forest srl e Airtissue srl nella Cartiera Lucchese spa, che con l’atto di fusione ha mutato il proprio nome appunto in Lucart spa (si veda qui il comunicato stampa di allora). Il gruppo, con sede a Porcari (Lucca) e 510 milioni di fatturato nel 2020, è controllato dalla famiglia Pasquini (attraverso Pasfin spa), impiega oltre 1.600 dipendenti in dieci stabilimenti produttivi distribuiti tra Italia, Francia, Spagna, Ungheria e Germania, lavorando circa 400 mila tonnellate di carta all’anno.
Nel 2012 Lucart ha rilevato dalla statunitense Georgia Pacific, che all’epoca aveva deciso di abbandonare l’Italia, il marchio e la produzione di carta igienica Tenderly. Nel luglio 2016 Lucart ha emesso un minibond da 4,9 milioni di euro a scadenza 2020 con cedola del 5%, interamente sottoscritto da Duemme Fondo per le Imprese gestito da Duemme sgr e quotato all’ExtraMot Pro di Borsa Italiana. L’emissione era stata deliberata al fine di supportare i progetti di crescita per acquisizioni (si veda altro articolo di BeBeez). Poche settimane prima il gruppo guidato dal ceo Massimo Pasquini aveva annunciato l’acquisizione di Bokk Paper kft, la principale azienda indipendente ungherese nel mercato Away From Home (A.F.H.) dei prodotti in carta per l’igiene.
Riguardo l’ultima operazione Oltremanica, l’ad Pasquini ha commentato: “Questa operazione ha una rilevanza strategica per tutto il Gruppo, in quanto ci permette di consolidare la nostra presenza in Gran Bretagna, che rappresenta, per i prodotti in carta tissue, il secondo mercato più grande d’Europa. La nostra solidità finanziaria e la volontà di perseguire gli obiettivi strategici del gruppo, unitamente alla consapevolezza che le difficoltà legate al momento storico che stiamo vivendo non debbano farci perdere la visione di lungo periodo, ci hanno consentito di superare anche le incertezze generate dalla Brexit e dalla pandemia Covid-19. Abbiamo portato a termine un importante ulteriore passo per lo sviluppo futuro di tutto il gruppo”.
Il fondatore di ESP, Carl Theakston, ha aggiunto: “Negli anni abbiamo effettuato numerose operazioni per permettere a ESP di continuare a competere ai massimi livelli. Col tempo però mi sono reso conto che lo standard di investimenti necessario a rendere concrete le mie ambizioni per questa azienda necessitava di un investitore che condividesse i valori della famiglia ESP e che avesse la visione e il desiderio di far crescere la società in modo sostenibile e al suo pieno potenziale. Lucart è un gruppo multinazionale a conduzione familiare che opera da 68 anni. La sua storia, visione e impegno verso i modelli di sviluppo sostenibile lo rendono l’investitore ideale perché l’avventura di ESP possa proseguire nel migliore dei modi”.
Lucart lo scorso luglio ha avviato l’ultima fase del suo piano di rinnovamento energetico, la cui potenza complessiva autoprodotta negli stabilimenti italiani arriverà a raggiungere la soglia dei 32 MW. Il gruppo ha infatti dato il via a un investimento di 10 milioni di euro per l’installazione di un nuovo impianto di cogenerazione ad alto rendimento nello storico stabilimento di Porcari. Completamente sviluppato e prodotto in Italia, il progetto sarà realizzato in collaborazione con Baker Hughes che installerà la turbina a gas NovaLT12, in grado di fornire una potenza di 12.5 MW, con un rendimento cogenerativo che può raggiungere fino all’85%. Allo stesso tempo, rispetto alle turbine di vecchia generazione, NovaLT12 consente la riduzione delle emissioni di CO2 e degli ossidi di azoto (NOx) rispettivamente del 11% e del 40%. Il nuovo impianto, inoltre, consentirà di sperimentare al meglio l’uso dell’idrogeno quando sarà disponibile e di altre fonti rinnovabili. Il primo impianto di cogenerazione del Gruppo cartario fu installato proprio nel sito di Porcari nel lontano 1989, dando inizio a una lunga storia di sviluppo e collaborazione fra Lucart e Baker Hughes.