Dal 1° febbraio 2014 i bonifici e gli addebiti diretti nazionali dovranno essere sostituiti dai corrispondenti servizi Sepa (Single European Payment Area). Le banche e, soprattutto, le imprese devono completare con urgenza la migrazione per assicurare l’esecuzione di incassi e di pagamenti con i nuovi standard. Il tema è al centro di un rapporto presentato ieri dalla Banca d’Italia in occasione di un convegno introdotto dal vice direttore di Via Nazionale, Fabio Panetta (scarica qui il Rapporto di Bankitalia).
Il Regolamento Ue 260/2012 ha previsto che, entro il 1° febbraio 2014, le banche eseguano i bonifici e gli addebiti diretti secondo gli standard e le regole stabilite nello stesso Regolamento; l’utilizzo di questi standard renderà possibile l’invio di pagamenti verso utenti insediati in qualunque Paese. La Banca d’Italia è stata designata come autorità competente a presidiare in Italia la migrazione alla Sepa e la regolare applicazione del Regolamento (scarica qui le istruzioni applicative del Regolamento Ue emanate da Banca d’Italia lo scorso febbraio) .
Ciò significa che banche e, soprattutto, le imprese devono completare con urgenza la migrazione e l’aggiornamento dei loro sistemi informativi per assicurare l’esecuzione di incassi e di pagamenti con i nuovi standard. E il punto è che se le banche da parte loro sono attrezzate o si stanno attrezzando, il mondo delle imprese è invece rimasto indietro, senza rendersi conto del rischio che sta correndo.
«A trarre i maggiori vantaggi dalla Sepa tra le aziende saranno soprattutto quelle con relazioni consolidate con fornitori e clienti esteri, perché potranno consolidare le loro relazioni bancarie concentrando i pagamenti su un solo conto ed evitando gli eventuali scoperti di conto», aveva spiegato l’amministratore delegato di Sia, Massimo Arrighetti, a MF-Milano Finanza sabato 7 dicembre, precisando però che «tutto questo accadrà se le aziende si preoccuperanno per tempo di adeguare i sistemi agli standard Sepa anche per l’addebito diretto (Rid). Altrimenti dal 1° febbraio si troveranno di colpo a non incassarli più». Gli stranieri si sono già mossi in questo senso e Sia, gruppo leader in Europa nel settore delle infrastrutture tecnologiche per i pagamenti, se ne accorge, perché ha sviluppato Step2, piattaforma tecnologica paneuropea per il clearing dei pagamenti Sepa. A Step2 sono collegate 4.500 banche europee per le operazioni cross border e le banche di Italia, Lussemburgo, Finlandia, Irlanda e recentemente Germania per i pagamenti nazionali. Ma, ha sottolineato Arrighetti, «il punto è che questi pagamenti per l’Italia riguardano in massima parte bonifici, mentre i Rid sono molto pochi».
Non a caso ieri Panetta ha sottolineato il fatto che “le imprese creditrici devono con urgenza effettuare gli adeguamenti necessari per continuare a gestire i propri incassi tenendo presente che le attuali deleghe autorizzative fornite dai debitori mantengono la propria validità ma devono essere convertite nel formato europeo; è necessario, ad esempio, reperire il codice Iban dei propri debitori e informare la propria clientela prima di avviare la migrazione al nuovo strumento di pagamento secondo i tempi previsti dalla normativa italiana”. Per facilitare il compito alle aziende, Banca d’Italia ha predisposto un vademecum per aziende sul tema Sepa (scarica qui la Brochure Sepa per le imprese).
Le imprese potranno ricevere ed effettuare pagamenti da e verso altri Paesi dell’Ue con le stesse modalità e tempi dei pagamenti nazionali a valere di un unico conto. Le imprese che operano su più Paesi europei potranno accentrare la gestione dei pagamenti e della liquidità senza dover detenere più conti nei paesi nei quali si intrattengono a vario titolo rapporti commerciali. Ulteriori benefici possono derivare, anche per le imprese che operano in ambito esclusivamente nazionale, dall’adozione di un unico standard di trasmissione e ricezione degli ordini di pagamento nelcolloquio con le banche che potrà essere integrato con più avanzate procedure di gestione aziendale e di fatturazione elettronica.
Per i consumatori, la Sepa consente di eseguire operazioni di pagamento in euro verso altri Paesi dell’area a partire da un unico conto con la stessa facilità e alle stesse condizioni previste per le operazioni di pagamento nazionali. Coloro che vivono, lavorano o studiano al di fuori del Paese d’origine non avranno più la necessità di aprire altri conti. Inoltre, l’abbattimento delle distanze geografiche e la maggiore automazione del ciclo di pagamento consentita dalla Sepa facilitano la diffusione di servizi di pagamento innovativi che possono essere innestati sui servizi di base del bonifico e dell’addebito diretto (es. pagamenti attivati tramite cellulare o via internet).
Infine, alle banche e agli altri prestatori di servizi di pagamento, la Sepa fornisce la possibilità di estendere la propria attività nel settore dei pagamenti al dettaglio su scala europea: sarà possibile offrire servizi di pagamento armonizzati a una platea che supera i confini nazionali, più facilmente raggiungibile attraverso sistemi di regolamento che operano a livello europeo; ciò fornisce impulso all’integrazione e all’efficienza del mercato europeo dei servizi di pagamento. Dopo l’investimento iniziale, la razionalizzazione delle procedure di trasmissione/ricezione dei pagamenti, nonché la maggiore integrazione delle infrastrutture interbancarie, consentirà di ridurre i costi operativi di offerta dei servizi di pagamento.