Il Gruppo Campari ha annunciato ieri che acquisirà il 100% del capitale sociale della siciliana Fratelli Averna spa sulla base di una valutazione complessiva del gruppo di 103,75 milioni di euro. Il Gruppo Averna è proprietario di amaro Averna, il secondo amaro più venduto in Italia, e uno dei liquori italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo, oltre che di un portafoglio di prodotti premium, tra cui Braulio, un amaro a base di erbe, particolarmente diffuso nell’Italia del nord; Limoncetta, liquore dolce naturale ottenuto dalla scorza di limone, e Grappa Frattina, attraverso la quale il Gruppo Campari fa il suo ingresso nella categoria della grappa (scarica qui il comunicato).
Fondata 150 anni fa dalla famiglia Averna, l’azienda è stata gestita in continuità per cinque generazioni di seguito. Nel 2013 il gruppo Averna ha realizzato ricavi netti totali per 61,8 milioni di euro (con un ebitda di circa 11,3 milioni), in crescita del 3,1% dal 2012, con l’Italia che rappresenta circa il 65% del fatturato total, mentre il 35% delle vendite internazionali è realizzato prevalentemente in Germania e Austria. La Fratelli Averna spa è stata valutata 103,75 milioni di euro, cioé 9,2 volte l’ebitda del 2013, per un equity value di 98 milioni e un debito finanziario netto di 5,75 milioni.
Per l’operazione Gruppo Campari si è avvalso dello Studio Legale Pedersoli e Associati, mentre Averna è stata assistita dall’advisor finanziario Vitale & Associati e per la parte legale da Rödl & Partner.
Fratelli Averna aveva ceduto nel luglio 2013 al gruppo familiare turco Toksöz, attivo nei settori alimentare-dolciario, farmaceutico ed energetico, la totalità del capitale sociale di Pernigotti, detentrice dello storico marchio italiano nel settore dolciario. L’operazione, era stata portata a termine dalla controllata di Toksoz Sanset per un enterprise value di 60-70 milioni euro, sulla base di un fatturato di allora di circa 75 milioni.
La cessione di Pernigotti arrivava a valle di un processo iniziato un anno prima durante il quale i quattro rami della famiglia azionista del gruppo Averna puntavano a finanziare lo sviluppo delle attività della Fratelli Averna o tramite dismissioni o facendo entrare in minoranza nel capitale del gruppo nuovi investitori, pensando in primo luogo a fondi di private equity. A questo scopo era stato dato mandato all’advisor Vitale&associati. L’epilogo della storia, però, è stato del tutto diverso e la famiglia lascerà definitivamente il capitale del gruppo.