La famiglia Bonomi sale al 10,07% del capitale di Club Méditerranée e non si ferma. L’obiettivo è arrivare a breve al 15-20%, ma nulla esclude che BI-Invest possa arrivare addirittura al 29,9% del capitale. Lo scrive oggi MF-Milano Finanza, precisando che Strategic Holdings sarl, il veicolo di investimento controllato dalla holding di famiglia BI-Invest, continuerà a comprare sul mercato azioni Club Med a un ritmo pari almeno all’1% al giorno per arrivare appunto a una quota del 15-20% entro venerdì 23 maggio.
Quest’ultima data è il termine ultimo per aderire all’opa a 17,50 euro per azione lanciata un anno fa dalla cinese Fosun International e dal fondo di private equity Ardian, ma che poi era rimasta in sospeso a seguito di un contenzioso giudiziario con alcuni azionisti di minoranza, contenzioso risolto con una sentenza della Corte d’Appello di Parigi lo scorso 29 aprile (si veda altro articolo di BeBeez). L’opa andrà in porto, se non verranno consegnate all’offerta azioni per almeno il 50,01% del capitale e al momento sono state consegnate all’offerta azioni per un totale pari al 34,23% del capitale di Club Med, compreso il 19,33% che fa capo complessivamente a Fosun e Ardian. Il prezzo dell’opa non può più essere alzato, perché la legge francese prevede che questo non sia possibile nell’ultima settimana del periodo d’offerta.
Strategic Holdings lunedì 19 maggio ha acquistato altre 427.635 azioni a 18,96 euro l’una, portando la partecipazione complessiva a 3,36 milioni di titoli. BI-Invest aveva acquisito il primo pacchetto di azioni Club Med pari all’1,8% del capitale a inizio aprile per salire al 4,6% a fine aprile e al 6,5% a inizio maggio e poi appuntoarrotondare ulteriormente laposizione sino al 10,07 lunedì.
In un comunicato stampa diffuso ieri dall’Autorità di vigilanza sui mercati finanziari francese, l’AMF (scarica qui il comunicato dell’AMF), e reso obbligatorio dal fatto che BI-Invest ha superato la soglia del 10% del capitale del gruppo turistico francese quotato alla Borsa di Parigi, si precisa infatti soltanto che Strategic Holdings «non ha intenzione di prendere il controllo di Club Med (e a questo riguardo non intende superare la soglia oltre la quale scatta l’offerta pubblica obbligatoria), perché una tale operazione non rientra nella strategia di investimento attuale». Ed è molto importante guardare a queste ultime parole, perché è appunto solo la strategia di investimento attuale che non prevede il raggiungimento del controllo di Club Med.
Qualcosa di ben diverso potrebbe invece accadere in un secondo tempo e cioé dopo il 3 giugno, data in cui saranno resi noti i risultati di adesione all’opa. Sempre nel comunicato si legge infatti che «nel caso in cui non sarà dato seguito positivo all’opa, Strategic Holdings precisa che la situazione potrà essere esaminata da fondi di investimento gestiti da società (Investindustrial Private Equity) indirettamente controllate da BI-Invest Holdings».
Non ci sarà alcuna contro-opa, quindi, ma BI-Invest insieme a Investindustrial, l’operatore di private equity di cui Andrea Bonomi è principal, potrebbe lanciare a sua volta un’opa in un secondo tempo, se l’operazione di Fosun e Ardian dovesse fallire. Nel frattempo Strategic Holdings chiederà un rappresentante in Consiglio di amministrazione.
In ogni caso, al momento Strategic Holdings non sta agendo d’accordo con nessun altro investitore. In particolare, non esite alcun accordo con la famiglia Benetton, che nei giorni scorsi, contrariamente a quanto dichiarato tempo fa, ha comunicato di non voler più apportare all’opa il proprio pacchetto di azioni pari al 2,1% del capitale detenuto tramite Edizione Holding, scatenando le ire di Fosun e Ardian, che sono già passati alle vie legali (scarica qui il comunicato di Gallion).
Sempre la nota dell’AMF, precisa che l’acquisizione da parte della famiglia Bonomi è stata finanziata con fondi propri, che possono essere incrementati di altri 60 milioni di euro, tirando linee di credito a tre anni che sono state messe a disposizione di Strategic Holdings.
L’operazione è ritenuta interessante dalla famiglia Bonomi, perché ai prezzi attuali Club Med è valutato circa 6 volte l’ebitda, cioé un multiplo molto basso per il settore, a fronte di un ebitda che nel 2013 è stato di 118 milioni di euro (da 126 milioni nel 2012) su un fattiurato stabile a circa 1,48 miliardi. Nel semestre che si è chiuso ad aprile l’ebitda è stato invece di 85 milioni (da 81 milioni nel primo semestre 2013), conun fatturato di 776 milioni (da 758 milioni), nonostante la crisi economica generale.
Andrea Bonomi e la sua Investindustrial ci vedono generalmente giusto, quando si tratta di investimenti. Investindustrial ha infatti retrocesso un miliardo di euro agli investitori da novembre 2013 a oggi (si veda altro articolo di BeBeez), tenendo conto degli ultimi disinvestimenti e degli effetti delle operazioni di dividend recap e rifinanziamento con bond high yield condotte su alcune partecipate.