Il fondo dedicato ai minibond lanciato lo scorso ottobre da Bnp Paribas Investment Partners sgr ha raggiunto nei giorni scorsi il primo closing a quota 56 milioni di euro. Lo ha annunciato l’amministratore delegato della sgr, Marco Barbaro, a MF-Milano Finanza lo scorso sabato 2 agosto.
Il fondo, battezzato Bnp Paribas Bond Italia Pmi, ha una durata di sette anni dal momento della chiusura delle sottoscrizioni e ha un target complessivo di raccolta di 150 milioni di euro. L’investimento minimo nel fondo è di un milione di euro e il periodo di sottoscrizione durerà al massimo 20 mesi. È prevista poi una distribuzione periodica dei proventi.
«A sottoscrivere queste prime quote sono stati vari investitori istituzionali, tra i quali fondazioni bancarie, fondi pensione e assicurazioni; alcuni soggetti fanno parte del nostro gruppo bancario», ha spiegato Barbaro, aggiungendo che «per regolamento del fondo, comunque, le banche del gruppo che origineranno le varie emissioni si impegnano a investire nelle singole emissioni originate almeno per il 20% del valore del bond».
Quanto alla tipologia di investimento, il fondo si limiterà ai classici minibond senior unsecured, con scadenza 5-7 anni, che saranno strutturati tendenzialmente nella forma amortizing, cioè con rimborso rateale del capitale, a partire dal secondo o dal terzo anno. Il fondo si pone un target di investimento lordo di circa il 6% e non investirà quindi in titoli convertibili o subordinati. I bond saranno poi quotati all’ExtraMot Pro di Borsa italiana.
Quanto ai primi investimenti, l’amministratore delegato della sgr ha annunciato: «La prima emissione sarà pronta già in agosto, ma ne stiamo preparando altre sei. In questi mesi abbiamo visto oltre 25 dossier, dai quali abbiamo appunto selezionato queste sette aziende con caratteristiche coerenti con le linee guida degli investimenti del fondo, quali il profilo di rischio (rating, indici di bilancio, tipologia di indebitamento, ndr), il grado di diversificazione territoriale e geografica, la tipologia di business in crescita e una quota rilevante di export». In particolare, le società target avranno un rating pari o superiore a B2.2 di Cerved (equivalente a BB- S&P’s e Ba3 di Moody’s) e, almeno nel caso di questi primi minibond, gli emittenti selezionati sono società dei settori alimentare, informatico, automotive e ingegneria.