I cinesi di Fosun International hanno depositato venerdì 12 settembre presso l’Autorità di vigilanza sui mercati finanziari francesi (AMF) la loro proposta di contro-opa su Club Med, offrendo 22 euro per azione contro i 21 euro offerti da Investindustrial ( 23,23 euro per ogni obbligazione convertibile Oceane contro 22,41 euro). (scarica qui il comunicato stampa di Gallion II, il progetto dell’opa di Fosun depositato all’Amf el il discorso del managing director di Fosun, Jiannong Qian, in conferenza stampa).
L’opa di Andrea Bonomi, alla guida di investindustrial, lanciata tramite il veicolo Global Resort (partecipato al 10% anche dall’imprenditore sudafricano Sol Kerzner e dal fondo di investimento brasiliano Gp Investments) si sarebbe chiusa il prossimo 19 settembre (si veda altro articolo di BeBeez), ma sino a cinque giorni lavorativi prima della scadenza la legge francese ammette la possibilità di lanciare contro-offerte.
Tra delibere del Cda di Club Med che si dovrà esprimere sulla nuova offerta e via libera da parte dell’Amf, nel corso della conferenza stampa organizzata venerdì 12 settembre a Parigi da Fosun, è emerso che una data ragionevole per il lancio dell’opa possa essere il 17 ottobre e il termine il 20 novembre. Così come è stato per Fosun, a quel punto anche Bonomi potrà decidere entro il 13 novembre se rilanciare o meno.
Fosun già nell’estate 2013 aveva lanciato un’opa a 17,50 euro per azione in cordata con il fondo francese Ardian e con il top management di Club Med, compreso il presidente e direttore generale Henri Giscard d’Estaing. L’opa era stata poi sospesa per il ricorso legale di alcuni azionisti di minoranza, sbloccata, ma poi successivamente superata dall’offerta di Bonomi e quindi ritirata. E se allora il peso di Fosun e Ardian sostanzialmente si equivaleva nell’offerta, questa volta a condurre i giochi sono decisamente i cinesi.
Come riferito lo scorso 26 luglio da MF-Milano Finanza (si veda altro articolo di BeBeez), infatti, Ardian non aveva intenzione di rilanciare e Fosun è andata alla ricerca di un nuovo alleato. Alla fine il colosso cinese, che tra l’altro controlla CIT, la principale agenzia di viaggi della Cina, ha deciso di partecipare su due fronti all’operazione. Da un lato ha costituito il veicolo Gallion Invest II, di cui ha l’85,1% e che è partecipato per il resto da Ardian (5%), dal top management di Club Med (2,5) e da U-Tour (7,5%), uno dei principali operatori turistici cinesi web e uno dei principali distributori di Club Med in Cina. Dall’altro lato Fosun ha scelto di affiancare Gallion Invest II nel lancio dell’opa con la sua controllata Fidelidade, una compagnia assicurativa portoghese.
E non è finita. In una nota diffusa venerdì, il veicolo cinese ha sottolineato che «Gaillon Invest II intende aprire il capitale a nuovi soci, con Fosun che manterrà la maggioranza. Docas Investimentos, la conglomerata brasiliana giuidata da Nelson Tanure, attiva nel settore del turismo e già partner operativo di Club Med, ha già indicato la sua intenzione di trattare per una quota sino al 20% nel capitale di Gallion II».
L’offerta cinese non punta al delisting del gruppo turistico dalla Borsa di Parigi, ma è condizionata al fatto che al termine dell’opa Gallion e Fidelidade controllino almeno il 50% del capitale o dei diritti di voto.
Venerdì mattina a Parigi il titolo Club Med è stato sospeso dalle contrattazioni dall’AMF, dopo che sul mercato era transitato il pacchetto del capitale di Club Med in portafoglio ad Ardian (2.982.352 azioni, pari all’8,3% del capitale), che lo ha ceduto a 22 euro per azione per un controvalore complessivo di 65,6 milioni di euro), portando a casa una lauta plusvalenza, visto che lo aveva acquistato sul mercato l’anno scorso prima dell’annuncio dell’opa a fine maggio, quando il titolo Club Med era balzato a 18 euro per azione dal minimi di aprile a 13 euro.
A seguito della conversione di obbligazioni Oceane, a oggi il capitale di Club Med è composto da 35.905.835 azioni e Fosun controlla il 9,98% del capitale di Club Med. Quanto a Strategic Holdings, il veicolo di investimento controllato da BI-Invest, la holding della famiglia Bonomi, che è il primo investitore del fondo Investindustrial, controlla il 9,92% e agisce di concerto con Global Resort.
Intanto tutta la saga sta fruttando delle belle plusvalenze a parecchi investitori, che negli ultimi mesi hanno via via aggiustato al rialzo la loro posizione in titoli Club Med, che dallo scorso maggio si è apprezzata del 22%: oggi l’hedge fund Polygon Global Partners controlla il 7,93%, Credit Suisse il 6,14%, Ubs il 5,17% e Moneta asset management il 4,9%.