Moby prepara un bond da 300 milioni di euro per rifinanziare parte del debito, lo ha scritto nei giorni scorsi Il Sole 24 Ore, precisando che arranger dell’operazione sono Goldman Sachs e JPMorgan.
Come annuncito la scorsa primavera, a inizio luglio Vincenzo Onorato, forte di un finanziamento da 100 milioni di euro erogato la fondo Och-Ziff Management, è tornato al pieno controllo della sua Moby e ha conquistato il controllo di Tirrenia Cin, riacquistando dal fondo Clessidra il 35% di Tirrenia-Cin e il 32% di Moby e rilevando dagli azionisti minori anche il resto delle quote di Tirrenia.
Come riferito da MF Milano Finanza, Onorato ha infatti liquidato con 12 milioni il Gruppo Investimenti Portuali (per il 15% di Tirrenia), con circa 8 milioni Shipping Investments (per il 10,5%) e con circa 80 milioni Clessidra per il 35% di Tirrenia (quota valutata quasi 30 milioni) e per il 32% di Moby (altri 50 milioni). Advisor dell’operazione è stata Unicredit.
Il 100% di Tirrenia nel 2012 era stata ceduto per 380 milioni, di cui 200 versati subito e la quota rimanente da liquidare in tre tranche al ricevimento dei contributi stabiliti dalla convenzione (72 milioni annui per otto esercizi).
Moby ha chiuso il bilancio 2014 con 284 milioni di euro di ricavi (da 279,8 milioni), un ebitda ricorrente di 59,1 milioni (da 45,6 milioni) e un utile netto di 15 milioni (da una perdita di 1,5 milioni). Quanto ai debiti verso le banche (le più esposte sono Unicredit, Banca Imi e Banco Popolare) erano scesi a fine 2014 da 272,3 a 251,6 milioni, con un debito finanziario netto di 241,4 milioni (da 272,9 milioni),
Il gruppo Moby-Tirrenia stima di chiudere il 2015 con un margine operativo lordo in aumento (da 120 milioni a 140 milioni) e un debito bancario lordo che oggi di 280 milioni è per Moby e di 80 milioni per Tirrenia di 80 milioni. A questo debito va poi sommato un vendor loan di 240 milioni.