Si chiama Soisy la nuova piattaforma di prestiti tra privati, fondata dall’ex capo del risk management di Bnl, Pietro Cesati, insieme all’ex collega del risk management di Bnl, Andrea Sandro. A oggi il team è di sei persone. Oltre a Casati (ceo) e Sandro (analystics), ci sono Marco Anselmo (finance), Enrico Bono (technology), Giorgia Piva (marketing) e Carlo Perria (credit&custode care).
La startup, che ha da poco ottenuto l’autorizzazione da Banca d’Italia a operare come Istituto di pagamento, è stata finanziata con 1,3 milioni di euro raccolti tra i fondatori e altri investitori privati (Cesati e la sua famiglia controllano il 30% del capitale), mentre un altro milione di euro è stato incassato grazie alla vincita del bando Smart&Start di Invitalia. “Si tratta di un finanziamento a 11 anni a tesso zero”, ha precisato BeBeez Cesati.
“Il nostro processo di delibera è totalmente online, grazie all’utilizzo della firma digitale. In 7-8 minuti diamo il via libera ai prestiti, dopo aver incrociato le varie banche dati per valutare il merito di credito di chi chiede il finanziamento”, ha spiegato a BeBeez Cesati
E a proposito di mertito di credito, Soisy ha sviluppato un sistema di garanzia dei crediti in caso di default: “Ogni prestatore, se vuole, rinuncia a una quota del rendimento atteso, crescente a seconda del rischio del prenditore, e la versa in un fondo di cui beneficeranno tutti i prenditori. I rendimenti attesi lordi vanno dal 6 all’11%”, ha detto Cesati, aggiungendo che “per partecipare al fondo, l’investitore deve rinunciare a una quota che va dal 2% al 7% del rendimento”. Ciò significa che si tende a un rendimento garantito del 4%, ovviamente nell’ambito della capienza del fondo.
Quanto al futuro, “non vogliamo precluderci nulla. Per questo motivo abbiamo deciso sin sa subito di strutturarci come Istituto di Pagamento e dotarci di una tecnologia proprietaria. Vogliamo poter cogliere quando vogliamo le opportunità di sviluppo di nuovi prodotti verso nuovi interlocutori”, ha concluso Cesati. In sostanza, è possibile che in futuro la piattaforma possa erogare prestiti anche a imprese e che tra i prestatori ci possano essere anche investitori istituzionali.