Fondi battuti sul dossier GE Capital Interbanca. Secondo quanto ha riferito ieri Il Sole 24 Ore, l’offerta di Banca Ifis sarebbe stata preferita a quella dei fondi Apollo Management e Lone Star e del Credito Valtellinese, che erano le altre tre arrivate in fondo alla gara gestita dall’advisor Deutsche Bank (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio l’offerta del Credito valtellinese era relativa alle sole attività di factoring, mentre le altre riguardavano l’intero perimetro della banca.
Apollo e Lone Star sarebbero disposti a pagare più, di dice attorno ai 240 milioni di euro, mentre l’offerta di Banca Ifis sarebbe più attorno ai 200 milioni, ma pare che GE preferisca proseguire le trattative in esclusiva con un soggetto già dotato di licenza bancaria,
In una prima fase di asta sul tavolo dell’advisor erano arrivate anche offerte soltanto relative al portafoglio crediti deteriorati, che al netto delle rettiche alla fine del 2015 valeva 509 milioni (di cui 117,3 milioni di sofferenze e 337,7 milioni di indadempienze probabili). Detto questo, è possibile che comunque una parte dei crediti deteriorati della banca venga comunque ceduta in via indipendente rispetto all’operazione di vendita dell’intero istituto.
Sul bilancio consolidato 2015, infatti, si legge che “le consistenze complessive dei crediti verso clientela e verso banche risultano in contrazione del 10,2% rispetto a quanto registrato alla fine del 2014. Dall’analisi del dato va però considerato che parte della diminuzione è da attribuire alla riclassifica delle attività relative ai portafogli mutui ipotecari e cessione del quinto dello stipendio alla voce attività non correnti in via di dismissione, in applicazione dell’IFRS 5, per 228 milioni di euro, a fronte della prospettata vendita di tali attività prevista nel corso del 2016 da parte della società GE Capital Servizi Finanziari spa”
Ed è per questo che “il miglioramento generalizzato delle varie componenti dei crediti deteriorati sia lordi (- 5,5%) che netti (- 3,8%) è principalmente riferibile alla sopraccitata riclassifica delle attività relative ai portafogli mutui ipotecari e cessione del quinto dello stipendio. Non considerando tale riclassifica, la variazione dei crediti deteriorati lordi corrisponderebbe ad un aumento dell’1,7%, mentre le esposizioni nette risulterebbero incrementate del 3,7%”.