Exprivia in trattativa esclusiva sino al 30 settembre per predisporre un’offerta di acquisto vincolante per il 100% di Italtel con l’obiettivo di arrivare a chiudere l’operazione entro il 31 ottobre, terminate le attività di due diligence.
L’annuncio (scarica qui il comunicato stampa) è stato dato ieri dalla società quotata allo Star di Piazza Affari, specializzata in ict e segue l’annuncio dello scorso gennaio con il quale Exprivia dava conto di una sua manifestazione di interesse nell’ambito della procedura di vendita dello storico gruppo italiano fornitore del settore telecomunicazioni (scarica qui il comunicato stampa di gennaio). L’operazione per Exprivia si inserisce nel percorso tracciato dal piano industriale 2015- 2020, presentato lo scorso novembre.
Il processo di vendita, gestito dall’advisor JP Morgan, è iniziato più di un anno fa. Il controllo di Italtel è nelle mani di Cisco con il 32,67%, mentre il resto del capitale fa capo a Telecom Italia (2,94%) e per il 64,3% alle banche finanziatrici (con Unicredit al 34,3%, Ge Capital Interbanca al 17,65%, Bpm al 9,46% e a Banco Popolare e CentroBanca e Banco di Brescia allo 0,96% ciascuno) che nella primavera del 2013 avevano acconsentito a un accordo di ristrutturazione del debito sulla base dell’art. 182-bis della Legge fallimentare (si veda altro articolo di BeBeez).
In occasione dell’accordo, era stata deliberata l’emissione di strumenti finanziari partecipativi del capitale con scadenza 2017 e convertibili in azioni ordinarie a valle della conversione da parte delle banche di circa 98,5 milioni dei rispettivi crediti. L’accordo arrivava tre anni dopo un più semplice accordo di ristrutturazione siglato sulla base dell’art. 67 della Legge Fallimentare che si era concluso con una corposa ricapitalizzazione da 70 milioni da parte degli azionisti Telecom Italia e Cisco (mentre il fondo Clayton Dublier&Rice non aveva partecipato), ma senza alcun sacrificio per le banche creditrici, se non quello di riscadenzare i finanziamenti.
Nel bilancio 2015 si spiega che, in vista del mancato rispetto dei covenant sul debito, le banche lo scorso 1° giugno hanno firmato un accordo di “stand-still”, in attesa di valutare una proposta concreta da parte della società entro fine settembre. Italtel ha chiuso il 2015 con ricavi consolidati per 441 milioni (da 400 milioni del 2014), un ebitda di 30,2 milioni (da 23,2) e una perdita di 18,8 milioni (da una di 15 milioni), con un debito finanziario netto di 172,6 milioni (da 182,8).
L’amministratore delegato di Italtel, Stefano Pileri, in un’intervista a Reuters l’anno scorso, in occasione dell’apertura della procedura di vendita, aveva parlato di un valore d’impresa sui 300 milioni.
E